Rumour di mercato indicano che TIM ha deciso di rivedere le strategie sul fronte del media pubblicitario.
Attualmente il gruppo telefonico si occupa direttamente di questo business, grazie al lavoro di un team interno costituito prima, a inizio 2019, per la gestione degli investimenti advertising sull’online e poi, al principio del 2020, anche per le strategie relative ai media più tradizionali. Nel primo caso la società aveva deciso di avvalersi della collaborazione di Myntelligence, la tech company specializzata in soluzioni di advertising resource management fondata da Andrea Pezzi (in seguito ribattezzata MINT), mentre per quanto riguarda le attività sull’offline il gruppo aveva deciso di affidare ad Havas Media, il centro media precedentemente incaricato (Havas è una società di Vivendi Group, il primo azionista di TIM), sempre un ruolo di consulenza per finalizzare il piano di internalizzazione.
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Ora il gruppo ha indetto una gara per definire chi si occuperà in futuro del suo business pubblicitario online, che dovrebbe valere un amministrato di circa 40 milioni di euro. La consultazione vedrebbe in lizza diversi centri media, tra cui la stessa Havas, dentsu e un’agenzia di GroupM, mentre altri network, come Publicis Groupe, Interpublic e Omnicom, avrebbero declinato l’invito.
Come ha fatto sapere MINT a Engage, il gruppo telefonico continuerà ad utilizzare la tecnologia fornitale in questi anni dalla tech company. Mint tra l'altro è stata invitata al pitch ma ha deciso di non prendervi parte, alla luce della decisione di non occuparsi più di intermediazione pubblicitaria, una scelta che ha coinciso con il lancio del nuovo brand scoietario.
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Non è escluso infine che TIM decida di aprire un’altra consultazione per definire l’agenzia incaricata della gestione della pubblicità sull’offline, dove lo scorso anno la spesa è stata di circa 50 milioni di euro.