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OneDay Post-it

A cura di OneDay

Piccole news ad alto impatto raccontate da OneDay Group! Dagli approfondimenti sull'ecommerce, passando per le novità dal mondo della comunicazione, fino ai temi che riguardano le nuove generazioni. Post-it è uno spazio di condivisione perchè è grazie alla contaminazione che nascono idee innovative e non convenzionali!

25/06/2020
di engage

La GenZ ricorre ai social per sostenere Black Lives Matter

Ecco la risposta degli Zedders alla morte di George Floyd il mese scorso a Minneapolis e come partecipano al movimento anti-razzismo e anti-police brutality che è nato sulla scorta del tragico evento

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La Generazione Z è ora al timone di una nuova importante manifestazione: il movimento anti-razzismo e anti-police brutality scatenato dalla morte di George Floyd il mese scorso a Minneapolis. Per indagare il sentiment della Generazione Z riguardo l’argomento, Business Insider, in collaborazione con l'app Yubo e la piattaforma di apprendimento online StuDocu, ha condotto un sondaggio che interroga studenti e giovani adulti su temi che riguardano il movimento Black Lives Matter e i social che utilizzano per supportare la causa. I numeri dipingono un quadro potente di come un’intera generazione sta reagendo a questo evento storico. Tra il 5 giugno e il 7 giugno, Yubo ha intervistato 38.919 GenZedders (giovani tra i 13 e i 25 anni) e ha scoperto che l'88% degli intervistati ritiene che i neri americani siano trattati in modo diverso rispetto ad altre razze. Quasi il 90% di coloro che hanno risposto ha dichiarato di sostenere il movimento. Oltre a partecipare alle numerose marce, il sondaggio mostra che la GenZ utilizza ampiamente i social media per esprimere il proprio sostegno nei confronti di Black Lives Matter. Infatti il 73% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare Instagram, il 26% TikTok, il 25% Twitter e solo il 13% Facebook. Abbiamo deciso di intervistare Arianna, una ragazzi di 24 anni nata e cresciuta a Milano di origini italo-afroamericane, che da ormai 4 anni si è trasferita a Los Angeles per lavoro. Dallo scorso 25 maggio è molto attiva sui social per diffondere e sostenere il movimento, abbiamo voluto indagare con lei i motivi che l’hanno spinta a utilizzare queste piattaforme.

- Quale social media credi sia importante utilizzare per supportare e seguire gli aggiornamenti relativi al Black Lives Matter Movement?

Il social che utilizzo di più al momento è Instagram, percheé è una piattaforma piena di RAW data, non ci sono filtri e si ha accesso a molte news che non sono limitate da alcun partito politico. Riconosco però che Twitter sia molto utilizzato per la divulgazione delle news e in particolare per questo argomento, il video di George Floyd, infatti, ha fatto il giro del mondo grazie ai repost su Twitter.

- Perché credi sia importante usare i social?

Per mantenerci al corrente di tutte le informazioni in modo istantaneo. Grazie ai social media, e in particolare a Instagram, si è creato il senso di community virtuale che ha coinvolto persone in tutto il mondo. Il tutto nasce involontariamente, e dall’unione degli utenti è nato un support system engaging e naturale nei confronti di BLM! Senza i social media non sarebbe potuto accedere. Inoltre, la viralità della tragedia di George Floyd ha dato la possibilità al movimento di reclutare new supporters che sostengono e danni voce alla causa.

- Come hai utilizzato Instagram e a cosa ti è servito?

In primis l’ho utilizzato per informarmi e informare gli altri, sapere per quali organizzazioni potessi donare, quali libri e articoli leggere. Ho scoperto di più sul come potevo aiutare il movimento, ad esempio per partecipare alle marches ho usato Instagram per avere informazioni sul luogo e orario di ritrovo.

Inoltre vendo molti followers italiani, data la mia provenienza, volevo anche connettere e rendere loro partecipi di ciò che stava succedendo nella città di LA. Insomma, ogni volta che accedevo a Instagram imparavo nuove cose.

- Cosa vorresti trasmettere agli altri Zedders?

Non basta repostare una foto per supportare la causa, bisogna anche compiere azioni concrete.

I social forniscono informazioni importantissime, ma bisogna andare oltre. Questi tool sono il perfetto mezzo per capire come supportare il movimento, ma il cambiamento vero deve avvenire fuori dal mondo virtuale.

A seguito dei dati della survey e dell’intervista è evidente che La Generazione Z dimostri ancora una volta di quanto sia matura e sensibile nei confronti di questi scenari. I social vengono utilizzati ogni giorno da milioni di persone di age group diversi, ma chi avrebbe mai detto che si sarebbe potuta creare una community virtuale così coesa e determinata nel cambiamento?

Il futuro ancora una volta è in mano agli Zedders!!!