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OneDay Post-it

A cura di OneDay

Piccole news ad alto impatto raccontate da OneDay Group! Dagli approfondimenti sull'ecommerce, passando per le novità dal mondo della comunicazione, fino ai temi che riguardano le nuove generazioni. Post-it è uno spazio di condivisione perchè è grazie alla contaminazione che nascono idee innovative e non convenzionali!

05/05/2023
di Alfonso Biondi, Senior Content Editor di Together

(Short) content is the king

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Ti sarà sicuramente capitato di leggere che, a causa dell’uso di internet, la nostra capacità di attenzione sarebbe diventata inferiore a quella di un pesce rosso: 8 secondi contro 9.

Si tratta di una leggenda che ogni tanto rispunta fuori. In realtà, come spiega lo psicologo cognitivo Stefan Van der Stigchel non ci sono prove che l’uomo abbia perso in capacità di concentrazione e, in ogni caso, è molto improbabile che i cambiamenti ambientali abbiano giocato un ruolo.

Ma allora perché concentrarci ci sembra sempre più difficile? Come dicevamo, non c’entra un cambiamento del cervello umano, ma piuttosto gli stimoli a cui siamo sottoposti. Tantissimi. Possiamo switchare facilmente da un contenuto all’altro, da una social all’altro, da una notifica all’altra. L’attenzione, oggi, è una merce rara e i brand devono contendersela pensando bene ai propri contenuti.

In questo contesto così veloce e ipertestuale, vincere la battaglia dell’attenzione significa veicolare dei messaggi rapidi, che sappiano andare subito al sodo. Per questo, oggi, il nuovo mantra è ‘Short content is the king’.

Pensa a Instagram, che con i suoi 2 miliardi di utenti rappresenta la quarta piattaforma social più popolare al mondo dopo Facebook, Youtube e Whatsapp. Reel e stories, entrambi short content verticali, rappresentano oggi il cuore della piattaforma e, se consideriamo l’algoritmo, possiamo dire che sono funzionali a due obiettivi diversi: uscire dalla propria bolla e, sempre in riferimento alla bolla, arredarla. Un punto che va tenuto in considerazione quando definiamo la nostra content strategy.

I Reel sono il formato che consente di raggiungere più facilmente il pubblico che non segue il tuo account, quindi di uscire fuori dalla tua bolla. Vuoi raggiungere nuove audience? Postare più Reel è sempre una buona idea, come scrive Later sul suo blog. È anche interessante notare che, anche se parliamo solo di follower, i Reel sono il formato che garantisce la reach più alta: nel 2022 il reach rate medio di un Reel è stato del 14%, contro il 9% di carousel e immagini, come riporta un report di RivalQ.

Oggi i Reel rappresentano il 30% del tempo che le persone trascorrono sulla piattaforma, una percentuale destinata a crescere. Da quando sono stati introdotti nel 2020, ci sono state diverse evoluzioni: oggi, per esempio, è possibile caricare video della durata di 90 secondi (contro i 15 secondi del 2020) e vengono costantemente aggiunte delle nuove feature. Un esempio? La possibilità di inserire un sondaggio o un quiz al tuo Reel.

Breve durata non vuol dire bassa qualità. Instagram, per esempio, ha detto chiaramente che i contenuti video di bassa qualità o ripostati da altre piattaforme (leggi Tiktok) saranno penalizzati dall’algoritmo.

E le stories? Guardarle è l’attività principale degli utenti di Instagram: lo fa ben il 42%. L’algoritmo tende a mostrare le tue stories agli account che interagiscono maggiormente con te. Quindi, tendenzialmente, a chi vive nella tua bolla. Per questo l’approccio dev’essere diverso rispetto ai Reel: chi guarda le tue stories, in teoria, sa già chi sei e cosa fai. Sta a te far sì che si senta a suo agio, magari usando tutti gli sticker che offre la piattaforma (sondaggi, quiz, box domande ecc.), così da iniziare e alimentare la conversazione.

Anche le stories sono un formato che si sta evolvendo nel tempo: uno dei cambiamenti più rilevanti negli ultimi mesi è stata la loro durata, che è passata da 15 a 60 secondi. E il futuro, però, potrebbe riservare delle sorprese: Instagram starebbe anche studiando la possibilità di creare delle stories in collab, come già accade ad esempio per post e Reel.

Riassumendo: oggi gli short content devono avere un ruolo di primo piano nella tua content strategy, sia perché le modalità di fruizione dei contenuti sono sempre più rapide sia perché tutte le piattaforme social, non solo Instagram, stanno investendo tantissimo in questi formati. Pensa che anche YouTube, la piattaforma dei video lunghi per eccellenza, ha ceduto alle lusinghe delle stories e dei video verticali. Perché non dovresti farlo tu?

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