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OneDay Post-it

A cura di OneDay

Piccole news ad alto impatto raccontate da OneDay Group! Dagli approfondimenti sull'ecommerce, passando per le novità dal mondo della comunicazione, fino ai temi che riguardano le nuove generazioni. Post-it è uno spazio di condivisione perchè è grazie alla contaminazione che nascono idee innovative e non convenzionali!

20/07/2023
di Tea Mini, Employee Experience Lead in OneDay Group

Quando i team member diventano ambassador: Il ruolo dell'internal branding nell'employer branding

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Nel contesto sempre più competitivo del mondo del lavoro, le aziende si scontrano per attrarre e trattenere i talenti migliori. E come se già questo non bastasse, il fenomeno del quiet quitting è sempre più diffuso e a noi HR, talent, risorse umane, People & Culture o qualunque sia il modo in cui ci piace chiamarci, fa sempre più paura (sento già i pat-pat sulle spalle dei miei colleghi e colleghe, che sanno perfettamente di cosa sto parlando).

In questa sfida, l'employer branding è diventato un elemento cruciale per distinguersi e creare un ambiente di lavoro coinvolgente e gratificante. Tuttavia, una componente spesso sottovalutata ma altrettanto importante per l'employer branding è l'internal branding. Cosa significa fare internal branding? Semplice a dirsi, un po’ meno a farsi; internal branding è la creazione di una cultura aziendale forte e coesa, che riflette i valori, la missione e la visione dell'azienda. È l'insieme di azioni e strategie volte a coinvolgere e motivare le nostre persone e i nostri team member in modo che diventino ambassador del brand e contribuiscano attivamente al successo dell'azienda.

Un'organizzazione che investe nell'internal branding crea un ambiente di lavoro in cui tutti e tutte si sentono valorizzati, supportati e coinvolti. Questo si traduce in una maggiore soddisfazione sul lavoro, un senso di appartenenza più forte ed una maggiore propensione a raccomandare l'azienda come datore di lavoro. Gli stessi dipendenti diventano quindi gli ambasciatori del brand, diffondendo una reputazione positiva sia all'interno che all'esterno dell'azienda.

Ma come può l'internal branding diventare una leva per l'employer branding? La conditio sine qua non è la creazione di una storia e di una cultura vissute come veritiere e soprattutto coerenti. Solo in questo modo e grazie alla coerenza, riconoscendosi in modo naturale in ambassador, i nostri dipendenti saranno portati a creare un passaparola positivo, e per supportarli diventa sempre più importante offrire loro formazione sul fantomatico personal branding. Offriamo loro conoscenze e contenuti per comunicare, e non spaventiamoci al solo pensiero “se pubblica su LinkedIn ed inizia a farsi un nome, un headhunter arriverà presto con un’offerta migliore” - non mentire, so che l’hai pensato anche tu almeno una volta!

Sarà cinico (diciamocelo, noi HR siamo cresciuti a pane e cinismo), ma il loro nome è associato al nome del nostro brand, si racconteranno e racconteranno delle opportunità e dei progetti che seguono con noi. Cresceranno loro come professionisti, crescerà la loro figura sul mercato e al contempo crescerà il nostro brand.

Ora starai pensando a come fare a creare nuove idee, progetti e ad inventartene sempre una, settimana su settimana, su come tenere la cultura aziendale viva e come fare engagement. Lo so, passiamo dall’essere “fabbrica candidato perfetto” alla “fabbrica progetti di engagement innovativi”.

La risposta sta nell'importanza dello sharing tra diverse realtà aziendali, anche se apparentemente troppo diverse. Spesso, le organizzazioni tendono a concentrarsi solo sui modelli di successo all'interno del proprio settore e ad essere autoreferenziali, ma ciò limita l'opportunità di imparare da esperienze diverse e di evolvere tematiche "people" in modo più innovativo. Lo sharing tra realtà diametralmente diverse può portare a una maggiore creatività e all'introduzione di nuove idee e pratiche. Ad esempio, un'azienda tecnologica potrebbe imparare molto da un'azienda nel settore dei servizi, che mette l'accento sull'empatia e sull'attenzione ai dettagli nell'interazione con i clienti. Viceversa, un'azienda di servizi potrebbe beneficiare delle competenze in termini di innovazione e agilità delle aziende tecnologiche.

Inoltre, lo sharing tra realtà diverse crea opportunità di networking e collaborazione che vanno oltre i confini di settore. Gli incontri e gli scambi tra professionisti di diverse aziende possono portare a sinergie e partnership che altrimenti non sarebbero state possibili. Questo può ampliare le prospettive e generare soluzioni più creative per le sfide comuni nel campo delle risorse umane e della gestione delle persone.

In conclusione, l'internal branding è un elemento chiave dell'employer branding e può essere potenziato attraverso lo sharing tra realtà aziendali diverse.

Creiamo coerenza tra il racconto della nostra cultura e come la cultura viene agita, diamo gli strumenti alle nostre persone per essere ambassador, confrontiamoci con realtà diverse togliendoci quelle lenti che ci portano a canalizzare tutto ciò che sentiamo non “attuabile nella nostra realtà” o “impossibile”, guardiamo alle sfumature e pensiamo a come poter tradurre o rimodellare progetti ed iniziative nella nostra organizzazione.

In due parole: potenziamo e ascoltiamo. Non è forse questa la motivazione intrinseca che ci ha portato a scegliere questo lavoro?

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