Una persona su 4 si identifica con una generazione diversa rispetto a quella determinata dall’età anagrafica, e quasi 3 persone su 4 ritengono che i loro interessi personali contino più dell’età anagrafica nel definire chi sono. Sono alcune delle evidenze emerse dallo studio globale “Beyond the Generational Divide” di Amazon Ads.
Condotta in collaborazione con Strat7 Crowd DNA, la ricerca si basa su oltre 600.000 articoli analizzati e 26.400 interviste a consumatori in 11 mercati globali. Il quadro che emerge è netto: l’età non è più il fattore chiave per comprendere il comportamento delle persone.
Leggi anche: ALL’AMAZON PORT CON MARINA GUIDA: «LA PARTNERSHIP CON DISNEY+ RAFFORZA LA NOSTRA STRATEGIA FULL FUNNEL»
Un’informazione che risulta particolarmente preziosa alle aziende per individuare modi più efficaci e autentici di connettersi con i consumatori, come sottolinea Claire Paull, VP Global Marketing di Amazon Ads: “Come marketer che cerca di orientarsi in un ecosistema mediatico estremamente complesso, credo sia fondamentale utilizzare strumenti e insight oggi disponibili – che non esistevano 5 o 10 anni fa – per personalizzare il messaggio e non interrompere la vita delle persone, ma aggiungervi valore.”
Stando a quanto emerge dal report, oggi le connessioni emotive e culturali tra le persone sono guidate da interessi comuni, valori condivisi e comportamenti, più che da semplici dati demografici. Lo testimonia il fatto, ad esempio, che il 72% dei consumatori afferma che passioni, interessi e hobby li definiscono più della generazione di appartenenza, o che comportamenti – come lo shopping, lo streaming e lo stile di vita – uniscono le persone 2,1 volte più della generazione a cui appartengono.Le comunità digitali creano un senso di affinità 2,2 volte più forte rispetto alle etichette generazionali, e l’82% dei consumatori dichiara che i propri valori personali sono più rilevanti dell’età per definire la propria identità.
“Ci sono oggi più comunità digitali che mai, e questo crea molte più opportunità per i consumatori di lasciarsi ispirare dagli stili di vita degli altri: dai prodotti che acquistano, ai viaggi che fanno, fino ai consigli sul benessere,” aggiunge Paull.
Lo studio lancia un messaggio chiaro ai brand: per raggiungere davvero le persone, è più efficace superare le classificazioni statiche come “Millennial” o “Gen Z” e puntare su segmentazioni basate su valori, comportamenti e appartenenze culturali.