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17/05/2021
di Alessandra La Rosa

Tra acquisizioni e cooperazione, ecco come sta cambiando il mercato ecommerce in Italia

Crescono del 50% le nuove aziende che si dedicano al commercio online. I dati di uno studio della Casaleggio Associati

Casaleggio Associati ha scattato una fotografia dell'ecommerce in Italia in un nuovo studio

Casaleggio Associati ha scattato una fotografia dell'ecommerce in Italia in un nuovo studio

La pandemia di Covid ha radicalmente modificato il mondo dell’ecommerce, che per la prima volta nella storia italiana non incrementa il fatturato ma si modifica a suon di acquisizioni, federazioni e fidelizzazione di nuovi clienti. È quanto emerge dal report E-commerce in Italia 2021 della Casaleggio Associati.

Giunta alla 15esima edizione, la ricerca ha analizzato i dati relativi alle vendite online nel 2020 che registrano una lieve flessione del fatturato totale. Dopo anni di crescita, nel 2020 il valore del fatturato e-commerce in Italia è stimato in 48,25 miliardi di euro con una decrescita del -1% sul 2019. A fronte di una crescita del settore Tempo Libero, che rappresenta il 48% del fatturato grazie in particolare al gioco online, all’hobbistica e allo sport, dei Centri Commerciali (+36%), delle Assicurazioni (+6%), dell’Alimentare (+63%), dell’Elettronica (+12%), della Moda (+12%), hanno registrato cali significativi il Turismo (-58%) e gli Spettacoli (-9%), prima settori trainanti.

La pandemia ha portato alla diffusione dell’online tra la popolazione. Nel mese di dicembre 2020 ha raggiunto quota 74,7%, +4,7% rispetto all’anno precedente e un totale di 3,2 milioni di nuovi utenti. Un dato importante che ha interessato le aziende che hanno visto ampliarsi il potenziale bacino di vendita in rete. Ecco allora che non stupisce l’incremento del 50% di nuove aziende che si dedicano al commercio online.

Il 68% delle aziende intervistate da Casaleggio Associati ha dichiarato che il 2020 si è chiuso con un incremento del fatturato, solo il 20% ha perso terreno mentre il 12% è riuscito a mantenerlo stabile.

“La pandemia ha portato una fortissima accelerazione nelle vendite online", spiega Davide Casaleggio, Ceo e partner della Casaleggio Associati, "da una parte una nuova potenzialità con un incremento del numero di persone connesse e quindi di potenziali clienti, dall’altro le aziende hanno capito l’importanza del mezzo, in alcuni momenti unico canale per poter continuare a lavorare. Le abitudini sono cambiate e le aziende si sono adeguate e hanno investito. Basti pensare che oltre 2 milioni di persone hanno acquistato online per la prima volta lo scorso anno. Tutte queste persone non torneranno più indietro. Se il 2020 è stato l’anno dell’accelerazione, il 2021 porterà un assestamento, per poi registrare una svolta nel 2022”.

L’ecommerce in Italia tra acquisizioni e cooperazioni

Nel corso dell’ultimo anno ci sono state diverse acquisizioni in ambito e-commerce, sia in Italia che all’estero, spesso mirate ad espandere il proprio canale online in ottica di omnicanalità (per esempio Nestlè ha comprato Freshly, mentre Campari ha acquisito Tannico).


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Nel 2020 e nella prima parte del 2021 numerosi player si sono aggregati nel modello della federazione o corporazione, talvolta anche in modalità cooperativa, creando piattaforme e brand che consentono di presentarsi sul mercato con maggiore forza. Questo modello, spiega Casaleggio Associati, consente agli esercizi di prossimità di essere presenti online anche laddove gli sforzi individuali non lo consentano, di ottimizzare la presenza, il marketing, la comunicazione e la gestione logistica, e ha consentito a diverse aziende di resistere e prosperare in un momento di difficoltà, nonché di contrapporsi, almeno in parte, all’avanzata dei marketplace.

Amazon è il marketplace ecommerce più utilizzato dalle aziende italiane

A proposito di marketplace, dalle interviste è emerso che il 45% delle aziende vende sul marketplace, mentre il restante 56% non utilizza questi canali. Per il 32% delle aziende che vendono utilizzando marketplace, questi incidono meno del 10% sul fatturato. Per il 19% delle aziende incide dall’11 al 25%, il 17% parla di un incremento tra il 26 e il 50% mentre per un altro 17% l’incidenza è tra il 51 e il 75%. Il 15% ha un’incidenza maggiore al 75%. Amazon è il marketplace più utilizzato dalle realtà italiane, seguito da Ebay e Facebook Marketplace.

“Se i marketplace rimangono la prima scelta delle aziende italiane - continua Casaleggio – va sottolineato come la modalità di federazione abbia portato alla creazione di local marketplace grazie alla riscoperta da parte dei consumatori dei negozi di quartiere”.

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