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15/09/2022
di Chiara Cilardo, Strategic Account Manager di Silverbullet-4D

Slitta di nuovo l’abbandono dei cookie di terze parti: cosa cambia e perché il targeting contestuale può essere la soluzione

Chiara Cilardo

Chiara Cilardo

Nella sezione "opinioni", Engage ospita articoli di approfondimento sui temi caldi della pubblicità online scritti da importanti esponenti dell'industria dell'advertising. In questo contributo, Chiara Cilardo, Strategic Account Manager di Silverbullet-4D, ci spiega perché il targeting contestuale può essere una valida soluzione all'abbandono dei cookie terzi.


Google ha da poco annunciato un ulteriore rinvio al 2024 per il blocco dei cookie di terza parte, già precedentemente posticipato al 2023. Non c'è dubbio che questa notizia crei incertezza in tutti i player del settore, ma c’è davvero motivo di confusione nel programmare le strategie di brand?

Il primo rinvio è stato per tutti un’opportunità di attivarsi con strategie cookieless e la maggior parte dei più importanti brand e agenzie sono avanti nella transizione a prescindere dalla data di cessazione effettiva del loro utilizzo (ricordiamo che il 50% del mercato dei browser, guidato da Apple, è già privo di cookie).

Al di là di quando ciò avverrà realmente, le preoccupazioni che spingono a farne a meno rimangono invariate:

  • Utenti sempre più attenti sulla sicurezza dei loro dati;
  • Normative sempre più rigide riguardo alla privacy negli ecosistemi adtech e martech;
  • Necessità di strumenti più efficaci ed efficienti per ottenere risultati migliori.

I cookie di terza parte, quindi, non possono più essere la “finestra” dei reali interessi dell'utente.


Leggi anche: L’ANNUNCIO DI GOOGLE: POSTICIPATA A FINE 2024 LA DISMISSIONE DEI COOKIE SU CHROME


Infatti, lo stesso browser (pensiamo a un PC di casa) può essere utilizzato, nell'arco di una finestra temporale che spesso i fornitori di terze parti lasciano sconosciuta, da più persone con interessi e attitudini molto diverse.

Per questo e altri motivi i cookie non sono più così utilizzati e apprezzati dai brand che ora preferiscono orientare i loro investimenti verso strategie più raffinate e qualitative, come il contextual evoluto.

Il targeting contestuale permette di intercettare un utente nel momento in cui sta fruendo di un contenuto di suo reale interesse, fornendo un dato sempre fresco e attuale poiché generato in real time e non sulla base di uno storico indefinito e poco rappresentativo.

Con 4D Context Outcomes Engine, Silverbullet offre ai suoi clienti una piattaforma globale che fornisce risultati migliori e più intelligenti. Gli utenti vengono raggiunti nel qui e ora, quando sono realmente motivati e interessati a visitare determinate pagine o vedere determinati video nel pieno rispetto della privacy ed in maniera del tutto trasparente: con 4D i clienti hanno un'idea chiara e immediata dei risultati che otterrebbero utilizzando specifiche opzioni di targeting.

Gli attuali clienti di 4D e Silverbullet, come Procter & Gamble, Disney, Apple, Samsung, Sony, Heineken e Mars, si sono orientati verso una strategia privacy first che prevede l'abbandono dei cookie a favore di alternative quali il targeting contestuale e l'uso più intelligente dei dati di prima parte per guidare i brand in un ecosistema di dati e marketing sempre più complesso.

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