Costanza Ghelfi, Chief Product Officer di Making Science
Offrire ai marketer il pieno controllo su come creare, misurare, ottimizzare e scalare gli asset creativi nell'era dell'AI generativa: questo l’idea alla base di Creative Hub, nuovo tool della società di consulenza per l’accelerazione digitale Making Science.
Creative Hub fornisce ai team il controllo completo del brand sul processo creativo, sfruttando al contempo un'AI generativa avanzata per quantificare gli elementi creativi, analizzarne l'impatto e fornire insight azionabili per migliorare l'efficacia delle campagne. Questa tecnologia - che si integra con le altre tecnologie della piattaforma ad-machina della società - consente ai marketer di prendere decisioni basate sui dati riguardanti i loro asset creativi, assicurando che ogni elemento visivo e messaggio sia statisticamente correlato con i KPI di business.
“Che si tratti dell'inclusione di persone, del numero di persone, di primi piani, della distanza, della luce o dell'ombra, di scenari notturni o diurni, di sfondi naturali o urbani, per citare solo alcuni esempi, ogni singolo attributo creativo viene analizzato e aggiornato in modo che la performance creativa diventi più forte nel tempo - spiega la società in una nota -. Questo processo è una potente analisi multivariabile, in cui tutti gli attributi vengono “scandagliati” congiuntamente per fornire una comprensione di come un attributo influenzi gli altri.”
«Automatizzare il processo creativo con l'AI non è un concetto nuovo, ma migliorare e ottimizzare la creatività degli annunci, con il pieno controllo, lo è. Creative Hub rappresenta la prossima evoluzione nel performance marketing - dichiara José Antonio Martínez Aguilar, founder e Ceo di Making Science -. Con Creative Hub, i nostri clienti possono superare la sfida della 'creative fatigue', che si verifica quando un pubblico vede gli stessi contenuti creativi ripetutamente, per aggiornare rapidamente le creatività in base a ciò che i dati mostrano funzionare, senza dover affidare il processo creativo a una “scatola nera”. Non si tratta di ipotesi; si ottimizza con uno scopo preciso, garantendo al contempo la coerenza del messaggio del brand».
Il nuovo tool porta la firma dell’italiana Costanza Ghelfi, Chief Product Officer di Making Science, co-founder di ad-machina: «Con il lancio di Creative Hub, ad-machina non è più solo uno strumento. È un nuovo modello di collaborazione tra creatività, dati e tecnologia. Un modello che ci permette di scalare senza perdere il controllo. Di automatizzare senza perdere la nostra anima. E di creare campagne più efficaci, più pertinenti e più “umane”. Perché, in definitiva, è proprio questo che conta: entrare in contatto con le persone, al momento giusto, con il messaggio perfetto».
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Fra i primi utilizzatori di Creative Hub, la catena alberghiera Bahia Principe. «Dall'integrazione della tecnologia ad-machina nelle nostre operazioni, abbiamo sperimentato una trasformazione fondamentale nella nostra capacità di gestire e ottimizzare i nostri asset visivi - afferma Enrique Ortiz de Zárate, Digital Acquisition Manager di Bahia Principe -. Ci ha permesso di scalare la produzione e l'adattamento delle nostre creatività a un livello senza precedenti. Possiamo generare varianti dei nostri annunci per una miriade di formati e audience, assicurando che ogni immagine che utilizziamo per le nostre destinazioni vacanze risuoni in modo unico con il cliente ideale. Questo ci ha offerto una personalizzazione massiva senza compromettere la qualità visiva che ci definisce come brand».
Liberando i team creativi dalle attività più ripetitive, ad-machina ha permesso alla catena alberghiera di dedicare più tempo all'ideazione strategica e meno all'adattamento manuale. A sua volta, l'azienda ha registrato un notevole aumento nella rilevanza e nelle performance delle sue campagne, direttamente collegato all'implementazione di ad-machina. «Il nostro CTR è aumentato di oltre il 43% e il traffico web di oltre l'8% - osserva Ortiz de Zárate -. In termini puramente di brand, la domanda è cresciuta di quasi il 27% e i click del 12,9%, con un aumento del valore medio del carrello di oltre il 13%. Inoltre, le prenotazioni del nostro brand e delle destinazioni sono aumentate del 68% e il fatturato di oltre il 61%, oltre a un aumento del 28% del CVR».
«Con Creative Hub - riprende José Antonio Martínez Aguilar - ad-machina non solo automatizza l'80% dei compiti che assorbono tempo creativo, come il ridimensionamento di immagini e video o l'aggiornamento e la gestione delle varianti di copy, ma va un passo oltre attraverso l'integrazione dell'AI agentica. Questa tecnologia consente non solo autonomia, ma anche capacità decisionale e controllo su ogni aspetto della campagna, un aspetto che diventa fondamentale man mano che l'AI diventa più autonoma».
Tanti i vantaggi della nuova soluzione, come spiega la società nella nota. Innanzitutto “creatività quantificabile: creative Hub fonde l'AI e la produzione pubblicitaria tradizionale per spingere i confini creativi e trasformare le scelte creative soggettive in punti dati misurabili”. Poi, “performance delle campagne migliorate: i clienti possono ottenere fino al 20% in più di vendite, l'80% più velocemente, attraverso l'ottimizzazione creativa guidata dall'IA e la rapida modifica degli asset”. Infine, “controllo creativo: i brand mantengono il pieno controllo creativo mentre sfruttano la potenza dell'IA per il design e la produzione, garantendo l'integrità e l'originalità del brand”.
«Il punto di differenziazione degli strumenti ad-machina, incluso Creative Hub, è la performance. Ad machina è stato originariamente sviluppato per la search con annunci testuali, utilizzando le informazioni fornite dal consumatore per personalizzare il messaggio. L'introduzione dell'IA generativa ha accelerato l'evoluzione del nostro software per generare testo, nonché abilitare immagini e video, e potenziare i team nell'analisi e ottimizzazione di ogni elemento, con un conseguente aumento significativo delle performance», conclude José Antonio Martínez Aguilar.