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11/05/2023
di Alessandra La Rosa

Google porta l’AI generativa nel motore di ricerca: le novità presentate a I/O

Dal nuovo modello linguistico PaLM 2 al lancio del chatbot Bard in 180 Paesi, all’arrivo della GenAI su Search e altri servizi del sistema: ecco alcuni dei principali annunci fatti all’evento

Il Ceo di Google Sundar Pichai in un momento di I/O 2023

Il Ceo di Google Sundar Pichai in un momento di I/O 2023

È stata intelligenza artificiale generativa (GenAI) la parola chiave di Google I/O 2023, l’evento in cui Big G anche quest’anno ha presentato le sue più recenti novità inerenti al suo grande sistema di prodotti e servizi.

Sistema che, in un mondo in cui i Big si stanno già cominciando ad attrezzare sulle ultime frontiere dell’Artificial Intelligence (vedi Microsoft con il suo Bing potenziato da ChatGPT), sta anch’esso aprendosi a nuove tecnologie e linguaggi, che lo renderanno via via sempre più performante e utile per gli utenti.

In occasione dell’evento, la società ha innanzitutto presentato PaLM 2, un nuovo modello linguistico di nuova generazione (LLM - Large Language Model) grazie al quale verranno ampliate le funzioni di tanti servizi della famiglia Google (qui più info).


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L’annuncio più importante, o almeno quello più atteso, è stato però quello inerente a Bard, il sistema di chatbot di Mountain View rivale di ChatGPT: Bard verrà reso disponibile a tutti, senza liste d’attesa, in lingua inglese in 180 Paesi del mondo (non l’Italia) oltre che in giapponese e coreano. Presto, inoltre, supporterà un totale di 40 lingue (tra cui l’italiano), e verrà progressivamente integrato nei servizi di Google (esattamente come ha fatto Microsoft con ChatGPT) e con servizi esterni, tra cui Adobe, Instacart, Wolfram, Khan Academy e molti altri.

L’intelligenza artificiale generativa sta già iniziando a fissare standard più evoluti nell’esperienza che gli utenti fanno di internet, e Google non vuole rimanere indietro. L’azienda ha annunciato infatti che la GenAI verrà integrata in tanti suoi servizi, ad esempio in Gmail, dove potrà creare bozze di messaggi, e in Google Foto, dove potrà migliorare la resa delle immagini ad esempio centrando le figure o colorando gli spazi vuoti.

La vera domanda però è: l’intelligenza artificiale generativa sbarcherà anche su Google Search? La risposta di Google è stata “sì”. “Grazie a nuove scoperte nel campo dell'IA generativa, stiamo reinventando ciò che un motore di ricerca può fare”, spiega la società in un blog post. “Grazie alle nuove funzionalità dell'IA generativa nella Ricerca, potrete comprendere un argomento più rapidamente, scoprire nuovi punti di vista e approfondimenti e svolgere le vostre attività in modo più semplice.” La società ha annunciato la possibilità di testare per la prima volta queste funzionalità dell'IA generativa in Search Labs, con un esperimento chiamato SGE (Search Generative Experience), disponibile per il momento solo negli Stati Uniti: l’obiettivo è incorporare i feedback e continuare a migliorare l'esperienza nel corso del tempo.


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La pubblicità su Search

Alcune parole sono state spese anche sul tema della pubblicità sul nuovo motore di ricerca potenziato dall’AI. Sempre all’interno di SGE sarà possibile avere un’idea di quelli che potranno essere gli annunci adv all’interno di Search. “Con SGE, gli annunci della rete di Ricerca continueranno ad apparire negli spazi dedicati agli annunci all’interno della pagina – spiega Google in un blog post –. In questa nuova esperienza, gli inserzionisti avranno come sempre l'opportunità di raggiungere potenziali clienti durante le loro ricerche. Testeremo e svilupperemo l'esperienza pubblicitaria in base a ciò che apprenderemo. Come sempre, ci impegniamo a offrire la massima trasparenza e rendere gli annunci distinguibili dai risultati di ricerca organica. Gli annunci della rete di Ricerca continueranno ad essere riconoscibili in modo chiaro e trasparente grazie all’etichetta 'Sponsorizzato' in grassetto nero.”

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