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24/06/2020
di Vincenzo Stellone

Arriva in Italia Fiverr, il sito che collega i freelance della comunicazione con le aziende

Lanciata la versione italiana della piattaforma dell'azienda già presente in Germania, Francia, Spagna e Paesi Bassi. Quotata alla Borsa di New York, ha chiuso il 2019 con un fatturato di 107,1 milioni di dollari

Fa il suo debutto ufficiale nel nostro Paese, con il lancio del nuovo sito web in italiano, Fiverr, la piattaforma online che collega aziende di ogni dimensione con freelance e liberi professionisti altamente qualificati per la realizzazione di soluzioni in 8 macro categorie diverse: Grafica e Design, Digital Marketing, Scrittura e Traduzione, Video e Animazione, Musica e Audio, Programmazione web e Tecnologia. La gamma di competenze tra cui scegliere è molto ampia e conta più di 300 sotto-categorie. Fondata nel 2010 e con uffici in tre continenti, Fiverr ha chiuso il 2019 con un fatturato di 107,1 milioni di dollari, con un aumento dei ricavi del 43%. La società ha completato la sua IPO nel giugno dell’anno scorso e le sue azioni sono ora quotate alla Borsa di New York (NYSE: FVRR). Secondo i dati dell’ultimo report trimestrale del 2020, oltre 2,5 milioni di clienti hanno acquistato una vasta gamma di servizi da freelance e liberi professionisti che lavorano in oltre 160 paesi. La mission di Fiverr è semplice: cambiare il modo in cui il mondo lavora insieme. La società ha iniziato con la semplice idea che le persone dovrebbero essere in grado di acquistare e vendere servizi digitali online con la stessa facilità dei beni fisici. Con questa filosofia, Fiverr ha sviluppato una piattaforma che riunisce tutte le professioni digitali, in modo efficiente e intuitivo come un marketplace tradizionale. La piattaforma si compone di un catalogo di servizi basato su SKU seguendo un modello Service-as-a-Product (SaaP) che permette agli acquirenti la massima trasparenza sulla persona con cui scelgono di lavorare, cosa possono aspettarsi di ottenere, quando lo otterranno e quanto costerà.

Il lancio della piattaforma in Italia

L’Italia è un mercato chiave per Fiverr e oggi sono già molti gli utenti italiani che usufruiscono della piattaforma. Con la crisi Covid-19, l’uso di Fiverr nel Paese è ulteriormente aumentato e tra febbraio a marzo 2020 l’Italia ha registrato un aumento di quasi il 220% delle registrazioni dei venditori. “Il mercato italiano ha sempre mostrato segnali positivi e il lancio di Fiverr in Italia in questo preciso momento storico non deve nulla al caso. Non solo è un paese con una base molto ampia di PMI e lavoratori autonomi, ma negli ultimi mesi i progressi nella trasformazione digitale del tessuto imprenditoriale locale sono aumentati considerevolmente”, commenta Micha Kaufman, Founder e Ceo di Fiverr. “La nostra convinzione - continua - è che offrendo alle persone l’opportunità di lavorare e comunicare nella loro lingua madre, è più probabile che traggano vantaggio dalle opportunità che Fiverr può offrire, aiutando le persone a trovare lavoro e facilitando le aziende a ottenere i servizi di cui hanno bisogno per una pronta e rapida ripresa”.

Focus sull'espansione internazionale

Dopo Germania, Francia, Spagna e Paesi Bassi, Fiverr continua così il suo piano di espansione internazionale e sceglie di puntare sull’Italia. Da oggi la piattaforma parla anche italiano, con un nuovo sito web, e nel giro di pochi giorni anche una nuova app, completamente riadattati per gli utenti locali, servizi geolocalizzati e un’ampia rete di freelance nazionali al fine di fornire una risposta su misura alle esigenze di acquirenti e venditori italiani. “Siamo entusiasti di questo lancio in Italia”, commenta Peggy de Lange, Vice President of International Expansion di Fiverr. “L’espansione internazionale continua a essere una strategia di crescita chiave per Fiverr e riteniamo che il potenziale per aprire ulteriori opportunità nel mercato italiano sia enorme. Il nuovo sito in italiano non solo ci permetterà di offrire una migliore esperienza ai nostri utenti nel Paese, ma contribuirà anche a favorire l’acquisizione di tutti quei nuovi utenti interessati ai servizi digitali che oggi più che mai hanno un nuovo valore strategico per il business”.

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