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20/01/2022
di Simone Freddi

Blimp, la società di analytics per il DOOH, cresce e guarda anche all’estero

Con i suoi sensori intelligenti, la società del gruppo e-Novia dà valore alla pubblicità esterna. Il manager Simone Bettola ci racconta come funziona la tecnologia e i prossimi step della strategia di sviluppo

Simone Bettola, Chief of Entrepreneur di e-Novia

Simone Bettola, Chief of Entrepreneur di e-Novia

Nel tempo, una delle forme più tradizionali di comunicazione pubblicitaria, l’affissione, si è evoluta a tal punto da diventare una delle nuove frontiere dell’advertising. Oggi il mondo della cartellonistica e, in particolare, del Digital Out Of Home vive un periodo di forte fermento, caratterizzato dalla sperimentazione di creatività accattivanti disegnate per target di utenti molto specifici, grazie all’integrazione di tecnologie innovative. A patto di conoscere la propria audience, ovviamente. E qui entra il gioco Blimp, società nata nel 2017 in seno a e-Novia, la "fabbrica di imprese" che dal 2015 sviluppa start up attraverso la valorizzazione delle proprietà intellettuali sviluppate con istituti di ricerca e corporate internazionali. La missione di Blimp è misurare come le persone di muovo in ambiente urbano grazie a una tecnologia basata su "sensori intellingenti". Dopo aver attivato collaborazioni con alcune delle maggiori concessionarie di pubblicità italiane, la società è ora pronta allo sbarco all’estero. A raccontare a Engage come funziona la tecnologia di Blimp e quali sono i prossimi passi dell’azienda è Simone Bettola, Chief of Entrepreneur di e-Novia.

Come è nata Blimp e quali sono stati i principali step compiuti finora dall’azienda?

Blimp nasce nel 2017 all’interno di e-Novia, come frutto della collaborazione con un gruppo di ricerca del Politecnico di Milano. Per delineare, e in seguito raggiungere, la nostra mission, siamo partiti dall’analisi delle metodologie con cui le Smart City misurano gli spostamenti in ambiente urbano: sistemi di rilevazione del traffico veicolare (come le spire induttive), dati sui varchi delle Aree C e sulle telecomunicazioni. Insomma, tutti i dati che una città è in grado di produrre.

Ci siamo presto resi conto dell’inadeguatezza di questi dati, sia in termini di qualità che di quantità. Abbiamo quindi deciso di sviluppare la nostra tecnologia, basata su sensori proprietari, destinata a tre mercati di riferimento: quello pubblicitario, quello retail e le Smart City.

Grazie ai nostri algoritmi di computer vision misuriamo in tempo reale il numero dei passanti che gravitano intorno ai ledwall dei nostri clienti (fino a una distanza di centocinquanta metri) individuandone anche il genere e l’età in maniera del tutto anonima. Tra le altre metriche fornite da Blimp: il numero di views, il tasso di OTS (Opportunity To See) e il tempo di permanenza di fronte all’annuncio pubblicitario.

Generare dati sui flussi di persone nelle stazioni, negli aeroporti e negli shopping mall, superando i classici modelli statistici, rappresenta una sfida notevole per i grandi player dell’advertising e del retail, che sempre di più necessitano di conoscere la propria audience per stimolarne i bisogni con messaggi mirati. E per trasformare quei bisogni in acquisti di prossimità.

Come funziona la tecnologia di Blimp per rilevare il movimento delle persone nei contesti urbani? E cosa la rende “diversa” rispetto ad altre soluzioni dello stesso settore?

Grazie al nostro dispositivo HeadCounter, siamo in grado di rilevare i flussi di persone e veicoli negli spazi pubblici, decifrando target specifici per ogni audience e aiutando i nostri clienti a prendere le decisioni migliori per il proprio business.

Il nostro dispositivo rientra all’interno della più ampia categoria dei dispositivi di Digital Signage. Per effettuare le proprie misurazioni, HeadCounter si serve di algoritmi di face detection, i quali fanno riferimento a tecnologie che rilevano la presenza di un volto umano in un’immagine, senza però identificarlo. Il sistema sviluppato da Blimp rileva una fotografia istantanea in una determinata area. La fotografia viene quindi processata da un’unità di calcolo interna al misuratore, che ne estrae le informazioni di interesse. Dalle fotografie è possibile estrapolare informazioni di audience rigorosamente anonimizzate e numeriche. Queste includono: il numero di volti, il numero di pedoni o veicoli presenti in un’area, il numero di soggetti appartenenti a un determinato genere o fascia d’età e il numero aggregato di persone riconducibili a un particolare stato emotivo.

Quello che differenzia Blimp dalle altre società del medesimo settore è sicuramente la grande attenzione all’elemento privacy e la conformità alle direttive della GDPR. L’acquisizione delle immagini ha una durata limitata e avviene nel luogo e nel momento stesso in cui la fotografia viene acquisita. I dati estrapolati permangono esclusivamente nella memoria volatile (RAM) del sensore per il tempo necessario alla loro elaborazione, l’equivalente di un battito di ciglia. A seguire, vengono immediatamente eliminati. Non solo, Blimp assicura l’adozione delle dovute misure tecnico-organizzative in materia di data security al fine di evitare incidenti o fughe di dati (data leak e data breach) e monitora i propri apparati attraverso un sistema di audit periodici, volti a evitare manomissioni e malfunzionamenti.

Chi sono i vostri attuali clienti e qual è il vostro giro d’affari?

I nostri clienti appartengono per lo più dal mondo dell’advertising Out of Home e Digital Out of Home. Come Medya Network, concessionaria pubblicitaria del Gruppo Immedya, che dispone di duemila metri quadrati di ledwall in trentotto shopping mall sul territorio nazionale e un target di quasi trecento milioni di visitatori annuali. Collaboriamo inoltre con Media One, che possiede un network di totem digitali nelle stazioni e negli aeroporti di tutta Italia, e con EnelX, che è nostro cliente in ambito Smart City e con il quale siamo presenti al Padiglione Italia di Expo a Dubai. Da qualche mese stiamo rafforzando la nostra presenza nel mondo retail con un leader italiano nella distribuzione del carburante e delle telecomunicazioni. Attualmente, abbiamo ordini per 1,2 milioni di euro.

Quali sono i nuovi progetti a cui state lavorando?

Insieme al Politecnico di Milano, stiamo lavorando per affinare un modello urbano applicabile a tutte le Smart City. Grazie all’impiego di alcuni sensori distribuiti nei punti nevralgici della città, presto saremo in grado di disporre di dati accurati sull’intero centro abitato (anche dove non sono presenti sensori). I prossimi passi della nostra strategia di espansione? Sicuramente l’arrivo sui mercati esteri. Proprio in questi mesi stiamo mettendo a punto la nostra strategia di internazionalizzazione.

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