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OneDay Post-it

A cura di OneDay

Piccole news ad alto impatto raccontate da OneDay Group! Dagli approfondimenti sull'ecommerce, passando per le novità dal mondo della comunicazione, fino ai temi che riguardano le nuove generazioni. Post-it è uno spazio di condivisione perchè è grazie alla contaminazione che nascono idee innovative e non convenzionali!

24/11/2020
di Margherita Di Benedetto, Junior Account di ZooCom

Passione e ambizione, i tratti che nessuna pandemia potrà togliere agli Zedders

A confermarlo, la storia di Jacopo di PC4U

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Se l’anno scorso avessimo chiesto a uno Zedder dove ti vedi nei prossimi tre anni, possiamo essere certi che nessuno di loro avrebbe potuto prevedere l’attuale situazione.

Ma sapete cosa non ci sorprende? Il fatto che la GenZ sia già al lavoro per i progetti futuri!

La ricerca di YouGov UK mostra che poco meno della metà ( 46%) dei giovani, di età compresa tra i 16 e i 24 anni, ha cambiato i propri piani di carriera quando è iniziato il lockdown a Marzo. Vivendo un periodo molto incerto si vogliono correre meno rischi? La risposta è NI.

Alcuni di loro stanno avviando la propria attività anche ispirandosi a questa situazione globale. Un quinto dei giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni che hanno o stanno pensando di avviare un’attività in proprio, ha però individuato un unico (forse ovvio) problema: l’incertezza di questo periodo e come la situazione possa evolvere.

Avviare un’impresa in qualsiasi età è impegnativo, ma farlo nel bel mezzo di una pandemia richiede molto coraggio. Cosa che non manca agli Zedders!

Negli ultimi anni TransferWise ha avviato la competizione “20 Under 20”, una ricerca dei CEO adolescenti più ambiziosi in tutta Europa, e sapete cosa è venuto fuori? Molte delle attività pensate da questi piccoli grandi CEOs hanno un chiaro scopo sociale e molti dei progetti presentati sono nati dalle loro passioni!

Per entrare dentro la mente di uno Zedder abbiamo intervistato Jacopo Rangone, e siamo andati alla ricerca delle motivazioni che lo hanno portato ad avviare nel pieno della pandemia un’attività in proprio.

Jacopo ha studiato fino alla terza liceo a Milano, al Liceo Leonardo. Da due anni studia in Inghilterra ed è determinato a intraprendere un corso di studi universitario negli USA. Insieme a quattro suoi compagni di Liceo, Emanuele Sacco, Matteo Mainetti e Pietro Cappellini, Jacopo ha fondato PC4U, una piattaforma che permette di mettere in contatto chi ha un pc o un tablet da donare per la didattica a distanza e chi ne ha bisogno, a Milano e hinterland.

Come è nata l’idea?

L’idea è nata durante il primo lockdown. Sentivo continuamente da mia sorella, studentessa di terza media, storie di compagni di classe incapaci di accedere alle lezioni online perchè non avevano dispositivi adatti in casa. Così mi sono chiesto come si potesse dare una soluzione concreta al problema. Cercando di rendere il processo il più semplice e accessibile possibile, ho ideato il sito di PC4U.tech, e quindi fondato l’iniziativa con altri tre amici. Il sito è molto semplice, composto da due bottoni Dona Ricevi, e in base alle proprie  disponibilità o necessità si può scegliere di donare un dispositivo (tablet, laptop o desktop) usato ma funzionante o richiederne uno per la didattica a distanza.

Come funziona?

PC4U.tech è un’iniziativa no-profit che si occupa della raccolta e ridistribuzione di dispositivi usati ma funzionanti destinati agli studenti di Milano e dell’Hinterland che non ne dispongono per la didattica a distanza. Raccogliamo donazioni e richieste attraverso la nostra piattaforma web. Una volta ricevute le donazioni, ci occupiamo personalmente del ritiro del dispositivo, che viene quindi portato dai nostri tecnici che si occupano di verificarne il funzionamento e di ricondizionarlo. Quando pronto, il dispositivo verrà da noi sanificato, impacchettato e consegnato al domicilio di chi ne ha fatto richiesta.

Come vi siete trovati voi con la didattica a distanza?

Noi siamo stati fortunati e abbiamo avuto un’esperienza positiva con la didattica a distanza, grazie alla presenza dei mezzi giusti per affrontarla. Tuttavia, riteniamo che la didattica digitale non possa e mai potrà sostituire quella in presenza: per l’apprendimento la presenza di una componente umana è fondamentale e necessaria per riuscire a trasferire in modo efficiente le varie informazioni. Nonostante questo, indipendentemente dalla DaD, riteniamo che ogni studente debba disporre di un computer: il processo di digitalizzazione va ben oltre il periodo di emergenza sanitaria, e va supportato in ogni momento, per garantire alle nuove generazioni i mezzi giusti per incidere e fare la differenza nel proprio percorso di formazione.

Sogni per il futuro?

Io ho iniziato a fare application nelle migliori Business School statunitensi (Wharton UPEnn, Babson, Ross UMich per nominarne qualcuna), e quindi mi auguro di poter studiare in serenità quello che più amo: fare imprenditoria. Voglio continuare però con PC4U.tech. Ci piacerebbe organizzare corsi di formazione, magari insieme ad altre organizzazioni per gli studenti della città, e fornire così loro non solo i mezzi, ma anche le conoscenze necessarie per utilizzare al meglio il proprio computer. Inoltre, vorremmo potere espandere il nostro servizio anche in altre città Sicuramente ci sono famiglie che necessitano del nostro aiuto!

Per concludere è evidente che questa generazione sia incredibilmente resiliente e adattabile. La situazione attuale non è affatto facile e abbiamo bisogno che i governi, le istituzioni educative e le imprese facciano il più possibile per promuovere questa scintilla imprenditoriale. Riconosciamo e impariamo questa loro determinazione e se qualcuno avrà successo in questa situazione di crisi e incertezza, sarà  sicuramente la GenZ!

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