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21/01/2019
di Caterina Varpi

Google, in arrivo dalla UE la maxi multa per Adsense

La sanzione potrebbe arrivare nelle prossime settimane ma non dovrebbe essere superiore alle due precedenti, legate all'uso scorretto di Shopping e Android. Intanto la Francia multa BigG per la poca trasparenza nell'uso dei dati personali

Presto Google potrebbe dover pagare all'Unione Europea una nuova multa. Lo rivela Bloomberg, secondo cui il commissario per la concorrenza della UE, Margrethe Vestager, sarebbe pronta ad annunciare nelle prossime settimane la sanzione relativa all'utilizzo scorretto del servizio pubblicitario Adsense che avrebbe danneggiato le società rivali nel settore dell’advertising. La multa andrebbe così a unirsi alle due comminate in precedenza per i casi legati a Google Shopping (ne abbiamo parlato qui) e al sistema operativo Android (leggi qui). In questi casi Mountain View aveva dovuto sborsare rispettivamente 2,4 e 4,3 miliardi di euro. Le indagini, partite nel 2016, hanno lo scopo di verificare se Google abbia o meno obbligato i partner con i suoi contratti pubblicitari a non poter utilizzare servizi concorrenti e, dunque, abbia impedito la presenza di banner diversi da quelli generati da AdSense. Secondo Bloomberg, la multa non dovrebbe comunque essere superiore alle due precedenti. Infatti, la piattaforma AdSense è stata modificata nel tempo per adeguarsi alla normativa europea in tema di concorrenza. Inoltre, nonostante la quota di mercato europea per AdSense sia superiore all'80%, il servizio ha contribuito con meno del 20% alle entrate pubblicitarie totali di Google nel 2015, una percentuale che è diminuita costantemente dal 2010, ricorda Bloomberg.

Multa da 50 milioni in Francia

Intanto la Francia multa Google con una sanzione da 50 milioni di euro. Lo ha annunciato la Commission nationale de l’informatique et des libertés, l'autorità nazionale francese per la protezione dei dati, che accusa BigG di aver violato alcuni obblighi nel quadro del regolamento Ue per la protezione della privacy entrato in vigore nel maggio scorso. In particolare, Google viene accusato di poca trasparenza per quanto riguarda il consenso e la personalizzazione degli annunci pubblicitari: secondo la Cnil non vengono spiegati in maniera chiara.

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