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15/09/2022
di Teresa Nappi

I media digitali in Italia vantano i livelli più bassi al mondo di brand risk. Lo dice un report di IAS

Il nuovo Media Quality Report di IAS rileva miglioramenti globali nella brand safety per la pubblicità online, nonostante il susseguirsi di notizie turbolente. La viewability in media aumenta, ma crescono anche le impression fraudolente

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In aumento i contenuti violenti

Nonostante tutti i miglioramenti nel brand risk, Germania e Francia sono rimaste indietro rispetto alle medie globali. Entrambi i Paesi hanno registrato i livelli più alti di brand risk a livello globale per gli annunci video su desktop (Germania: 1,8%; Francia: 2,2%) e su mobile (Francia: 3,7%; Germania: 4,3%).

Considerando il numero totale di pagine segnalate come rischiose, il report classifica i contenuti non sicuri in base alle seguenti tipologie: adulti, alcol, incitamento all'odio (hate speech), download illegali, droghe illegali, linguaggio offensivo e contenuti controversi (compresa la disinformazione) e violenza. A livello globale, i contenuti sulla violenza hanno rappresentato il rischio maggiore per i brand, seguiti dai contenuti per adulti.

Infatti, dal 1H 2021 al 1H 2022, la percentuale mondiale di contenuti legati alla violenza è quasi raddoppiata rispetto alle altre categorie. Negli ambienti desktop, è aumentata dal 24,9% al 47,9% per le impression del display e dal 24,3% al 45,6% per i video. Di fatto, più di due pagine su cinque riportavano contenuti violenti che rappresentavano un rischio per i brand in tutti gli ambienti.

Nel primo semestre del 2022, la guerra in Ucraina ha dominato i titoli dei giornali globali. Con più contenuti legati alla violenza, non sorprende che questa forma di rischio sia aumentata a livello globale rispetto ad altre categorie.

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