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30/06/2021
di Lorenzo Mosciatti

Fcp-Assoradio: pubblicità in crescita del 22,1% nei primi cinque mesi del 2021

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La pubblicità torna a crescere sulla radio dopo l’annus horribilis 2020

“Gli investimenti pubblicitari radiofonici del mese di maggio 2021, rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp-Assoradio coordinato dalla società Reply, hanno registrato un incremento del 148,1%”, dice Fausto Amorese, presidente di Fcp-Assoradio. “Il dato progressivo relativo ai primi cinque mesi dell’anno attesta una crescita del 22,1% e un significativo recupero delle perdite registrate l’anno precedente nella fase più critica della crisi pandemica. Tale recupero, che ha manifestato i primi segnali già nel mese di marzo, si è fatto decisamente più sostenuto nel mese di aprile per trovare poi ampia conferma a maggio. Le analisi merceologiche relative ai primi cinque mesi del 2021 hanno evidenziato il buon andamento in secondi di numerosi settori economici. Fra di essi si sono distinti in particolare: Distribuzione, Alimentari, Finanza/Assicurazioni, Abitazione”.


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Amorese si sofferma poi sull’evento del 27 maggio “La Radio Innova”, che ha completato il ciclo delle tre sessioni “Radiocompass 2021” realizzate da FCP Assoradio in partnership con Mindshare.  “Il progetto ha beneficiato di un vasto consenso e partecipazione da parte delle diverse componenti del mondo della comunicazione: dagli inserzionisti alle agenzie media, dalle agenzie creative al mondo universitario e della ricerca. Ritengo che Radiocompass 2021 abbia rappresentato una straordinaria occasione di riflessione sul contesto attuale e futuro del comparto radiofonico. Il futuro della radio è strettamente collegato allo sviluppo tecnologico, con l'aumento di occasioni di consumo che vanno dallo streaming agli smart speaker, passando per il podcast. Si va sempre più evidenziando una sorta di supermercato dell’ascolto, dove ogni ascoltatore può creare il proprio palinsesto e dove la tecnologia facilita il moltiplicarsi di occasioni di consumo, non solo attraverso i device di ultima generazione, ma anche con i nuovi stili di vita come ad esempio lo smart working”.

“Il futuro delle radio, intese come emittenti, è inoltre strettamente legato al valore di brand. Essere in grado di far valere il proprio posizionamento sul mercato dell’offerta è altrettanto importante, ed il percorso si articola su tre assi: social, video e territorio. Il territorio che, pur avendo avuto un arresto a causa della situazione pandemica, tornerà ad essere un pillar fondamentale della relazione radio-ascoltatori anche grazie alla tecnologia che consentirà di allargare l’audience oltre al luogo fisico. Sono fermamente convinto che i broadcast rimangono e continueranno a rimanere i protagonisti dell’universo audio e questo accadrà perché la radio è di facile accesso, è divertente, è coinvolgente ed intima e offre un'enorme diversità dal punto di vista della programmazione e del formato. Inoltre, è affidabile, più di qualsiasi altra piattaforma digitale, facilmente disponibile e di rilevanza fondamentale per la vita quotidiana dei consumatori”.

“Il fenomeno del podcasting è esploso negli ultimi 5-10 anni e le emittenti radiofoniche sono in prima linea nella creazione di contenuti, poiché sono convinte si tratti di una transizione naturale, che consente loro di approfondire l'argomento d’interesse. Penso si possa sostenere che la radio sia il mezzo social originale, capace di collegare comunità di ascoltatori che la pensano allo stesso modo con personalità radiofoniche che avviano e guidano il dialogo e li portano nelle conversazioni che successivamente continuano su tutte le piattaforme social. Infine il nostro Radiocompass 2021 ha fornito un’indicazione precisa: il mercato deve osare di più ed investire in produzioni creative radiofoniche che sfruttino appieno la propensione alla reazione immediata degli ascoltatori e nel contempo, ottenere un beneficio indiscusso sulla creazione di una solida brand equity”.

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