Adidas ha annunciato che Ambra Sabatini e Mattia Furlani saranno i protagonisti italiani del nuovo capitolo della campagna globale "You Got This". Questa iniziativa si concentra sull'importanza del supporto positivo per gli atleti, sia nello sport che nella vita.
Ambra Sabatini, campionessa paralimpica di atletica leggera, e Mattia Furlani, giovane promessa del salto in lungo, sono stati scelti come testimonial italiani della campagna. Le loro storie personali incarnano i valori di "You Got This", mostrando come il supporto di figure chiave, come il padre di Ambra, Ambrogio, e la madre e allenatrice di Mattia, Kathy, sia stato fondamentale per il loro successo.
Dopo il successo delle edizioni precedenti, riporta la nota stampa, la campagna di quest'anno si evolve, sottolineando come il sostegno esterno, che provenga da amici, familiari, fan o persino rivali, sia fondamentale per aiutare gli atleti a credere in sé stessi e a raggiungere i propri obiettivi.
In linea con la tematica, una recente ricerca globale condotta da Adidas ha evidenziato il cosiddetto "Sideline Effect", ovvero l'impatto significativo, sia positivo che negativo, che i comportamenti a bordo campo possono avere sugli atleti. In Italia, la ricerca ha rivelato che oltre 4 atleti amatoriali su 5 subiscono regolarmente comportamenti negativi, come istruzioni continue, feedback negativi e isolamento.
Per contrastare questo fenomeno, adidas ha creato i "Sideline Essentials", sviluppati con esperti sportivi, convalidati dai risultati della ricerca e distribuiti a partner e programmi continuativi, come il programma Breaking Barriers in Europa, l'Adidas Football Collective e With Women We Run, per sostenere gli atleti a livello amatoriale e promuovere l'equità nello sport.
Ambra Sabatini ha dichiarato: "Quando scendo in pista non mi sento mai sola. So che troverò lo sguardo fiero di mio papà Ambrogio ed un abbraccio all’arrivo, qualunque sarà il risultato". Mattia Furlani ha commentato: "Condividere le vittorie le rende ancora più speciali. Condividere le sconfitte meno dolorose. Condividere gli allenamenti li rende meno duri. Farlo con la propria famiglia è impagabile".