Digital Point, società di ad-tech specializzata in programmatic advertising, email marketing e lead generation, cambia nome e diventa Media Industry: un rebranding studiato per veicolare in modo più efficace il posizionamento della società, guidata da Anna Maria Costagliola e capace di servire nella propria storia ultradecennale, si legge in una nota, oltre 2.000 clienti in ambito nazionale e internazionale.
Uno dei maggiori punti di forza su cui l’ex Digital Point ha costruito il proprio successo consiste nel fatto di possedere database molto strutturati, che contengono più di 30 milioni di utenti profilati dislocati in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Asset che la società ha saputo valorizzare anche attraverso l’investimento in tecnologie innovative, come i sistemi di Consumer Intelligence capaci di sfruttare l’Intelligenza Artificiale.
Proprio sulla scorta degli importanti passi avanti realizzati, la compagnia ha deciso di mettere in atto un vero e proprio rebranding, trasformandosi nel 2022 da Digital Point a Media Industry.
L’obiettivo di tale decisione risiede nel fatto di voler fare percepire al meglio il posizionamento aziendale, proprio per far comprendere, già attraverso il nome del brand, che l’azienda è riuscita a compiere significativi progressi e che si impegna sempre a raggiungerne altri.
"Abbiamo un grande potenziale inespresso, che purtroppo fino ad oggi non è stato comunicato appieno. Infatti lavorando silenziosamente dietro le quinte, con grandi risultati, anche economici, non è stato possibile far percepire il nostro valore aggiunto. I nostri clienti meritano di essere ben rappresentati, e l'expertise che abbiamo consolidato negli anni ci rende dei validi player di settore, nell'industry dell'advertising. Ecco perché da oggi siamo Media Industry e non più Digital Point", spiega
Gloria Carpino, Marketing & Sales Director di Media Industry, la quale si è occupata proprio del rebranding aziendale, insieme alla collaborazione dell’agenzia
Rolin.