Pomilio Blumm, tra le principali agenzie di comunicazione pubblica e istituzionale e di marketing e advertising, si prepara al lancio sulle piattaforme video internazionali del secondo episodio di “A Social Design Story”, documentario in più puntate che si propone di indagare la visione artistica e professionale di importanti fotografi, musicisti, creativi e visionari.
Il secondo episodio della serie “A Social Design Story”, prodotto da Pomilio Blumm e intitolato “Humanscapes: Documenting Society with Salgado and others", è stato già insignito del Golden Spike Award del Social World Film Festival. Il riconoscimento è stato consegnato al Presidente dell’agenzia Franco Pomilio nel corso di una cerimonia all'Italian Pavilion durante il Festival del Cinema di Cannes.
Il progetto è stato realizzato dal ‘ramo’ di Pomilio Blumm dedicato all’attività creativa di realizzazione e sviluppo di documentari.
«Lavorare per costruire teorie della comunicazione da applicare nei progetti istituzionali, attraverso ricerca accademica, scientifica e creativa: è questo uno degli aspetti che caratterizza l’agenzia Pomilio Blumm da decenni e che ha condotto l'azienda a operare in ambito internazionale, con sfide sempre più impegnative come quella che ci vedrà al centro di un nuovo progetto nell’area del Mediterraneo», spiega a Engage Franco Pomilio.
Sono oltre 130 i contratti attivi a livello nazionale e internazionale di Pomilio Blumm, che presta costantemente attenzione alle nuove tecnologie, con oltre 100 tool registrati e una continua proiezione verso l'innovazione «per anticipare le tendenze della comunicazione istituzionale, adottando linguaggi diversi e contaminando le fonti, unendo alle parole le suggestioni di fotografia, video e più in generale dell’arte».
In questo ambito nasce l’attività creativa incentrata sulla realizzazione e lo sviluppo di documentari: «Essere pionieri, esploratori è una vocazione familiare - spiega ancora Franco Pomilio - un’attitudine che abbiamo voluto integrare nel nostro lavoro. Crediamo che l'arte sia un formidabile 'laboratorio segreto' e gli artisti siano gli interpreti più acuti sul futuro della società».
“A Social Design Story” si dedica alla fotografia e a Salgado
La seconda puntata di “A Social Design Story” premiata a Cannes - "Humanscapes: Documenting Society with Salgado and others" - è incentrata sulla fotografia e si focalizza sulla figura di Sebastião Salgado che si racconta davanti alla telecamera, dopo che le sue immagini hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e sono state esposte in importanti musei e gallerie internazionali (attualmente alla Fabbrica del Vapore di Milano fino al 19 novembre, ndr).
È lo stesso Franco Pomilio, nel ruolo di voce narrante, a esplorare la visione di Salgado, nonché di altri maestri della fotografia internazionale intervistati nel documentario: Jimmy Nelson, creatore del progetto di fama mondiale "Before they pass away", Gianni Berengo Gardin, uno dei grandi maestri della fotografia in bianco e nero, e Lynn Saville, fotoartista newyorkese amante dei paesaggi urbani.
«Sebastião Salgado - spiega Franco Pomilio - viene considerato al tempo stesso un fotografo, un antropologo, un sociologo e certamente un artista. Il suo approccio è molto più di una visione artistica del paesaggio, è assolutamente umanistico. Questo rende il suo 'sguardo' un potente strumento per comprendere la società che cambia e offre un angolo privilegiato per osservare i processi disruptive che modellano il nostro futuro come comunità».
D’altronde la nuova sfida delle istituzioni globali è quella di promuovere una vita urbana sostenibile e integrata. Lo sviluppo sostenibile è un'esigenza urgente nell'epoca della crisi energetica e dei cambiamenti climatici, e il documentario ruota attorno a questi temi.
Il progetto di video documentari di Pomilio Blumm è stato lanciato anni fa con "A Social Design story”, omaggio al leggendario graphic designer Milton Glaser. Il documentario, disponibile su Amazon USA e Regno Unito, è stato un omaggio all'eredità creativa del leggendario graphic designer e al suo multiforme genio.
Girato tra l'Europa e New York, ha celebrato la ricchezza del lavoro di Glaser e l'idea della comunicazione come strumento di "social design" capace di produrre effetti virtuosi nella vita dei cittadini. Glaser ha creato l’iconico “I ❤ NY”, un logo che rappresenta perfettamente una città, la sua società, e la sua cultura e ha seguito proprio il restyling del logo di Pomilio Blumm.
«L’arte rappresenta una forma universale di racconto. Studiare la sua applicazione nell’editoria e nella comunicazione istituzionale è uno degli obiettivi dei nostri centri di ricerca - spiega Franco Pomilio - e il contributo di Milton Glaser in questa disciplina è fondamentale e ancora attualissimo per raggiungere il cittadino-consumatore», conclude Franco Pomilio.