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09/03/2021
di Teresa Nappi

Google contro gli identificativi alternativi ai cookie? Rémi Cackel di Teads: «Nulla di inaspettato»

Rémi Cackel è Chief Data Officer di Teads

Rémi Cackel è Chief Data Officer di Teads

La decisione di Google di non creare o supportare identificatori alternativi ai cookie per monitorare le persone mentre navigano su internet è stata da molti vissuta come una notizia attesa, desumibile dalle ultime mosse del colosso di Mountain View.

Lo confermano le parole di Rémi Cackel, Chief Data Officer di Teads, che firma un blog post ufficiale sull'argomento: «L’ultimo annuncio di Google non è una sorpresa in quanto arriva poche settimane prima del rilascio di Chrome v89 contenente la sua proposta alternativa iniziale relativa alla Privacy Sandbox e chiamata FLoC».


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«In Teads - continua Cackel - abbiamo sviluppato tecnologie proprietarie capaci di fornire analisi approfondite su come le persone fruiscono e interagiscono con contenuti editoriali premium. L’approccio adottato nell'utilizzo di questa conoscenza esclusiva ha sempre sotteso paradigmi e logiche basate sulla privacy per fornire capacità di personalizzazione non intrusive ai nostri clienti. Questo è il motivo per cui crediamo che la maggior parte delle esigenze di targeting oggi possa ancora essere soddisfatta efficacemente senza l’utilizzo dei cookie di terza parte e abbiamo sviluppato soluzioni cookieless di comprovata efficacia».

E quindi mentre molte aziende investitrici in pubblicità ancora non si confrontano con il problema, operatori come Teads cercano quelle strategie alternative che il mercato richiede da più parti per affontare la cookie apocalypse.


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«La nostra integrazione diretta con i più prestigiosi editori premium ci avvantaggia rispetto alle altre piattaforme lato demand sia per una questione tecnica di accesso ai browser-API sia per una profonda conoscenza del consumo editoriale degli utenti. I nostri sistemi di analisi dati e modelli predittivi sulla content consumption permettono una profilazione lato audience precisa anche senza cookie». Inoltre, molti anni di sviluppo, misurazione e ottimizzazione di diversi approcci cookieless al targeting, permettono alla global media platform già oggi di andare oltre la logica guidata dai cookie.

Per avere successo in questa nuova era, quindi, Teads continuerà a seguire la stessa strategia di combinare le iniziative cookieless più rilevanti: «Tra gli altri, continuiamo a supportare l'adozione di ID univoci da parte degli editori e partecipiamo ai test iniziali di Privacy Sandbox», dichiara in conclusione Crackel.

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