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15/11/2022
di Simone Freddi

Digitouch, Ranucci sull’acquisizione di MobileSoft: «Operazione fondamentale per i nostri obiettivi di crescita»

L'operazione consente alla società italiana di avvicinarsi ai 50 milioni di fatturato. «Vogliamo continuare a crescere anche per linee esterne», dice il presidente, che aggiunge: «Marketing, tecnologia ed ecommerce oggi non si possono più scindere»

Simone Ranucci Brandimarte, Presidente del Gruppo Digitouch

Simone Ranucci Brandimarte, Presidente del Gruppo Digitouch

Un’operazione «fondamentale per gli obiettivi di crescita di medio termine che ci siamo dati»: così il Presidente di Digitouch Simone Ranucci Brandimarte commenta l’acquisizione da parte del Gruppo specializzato in Marketing e Digital Transformation di MobileSoft, società informatica specializzata in Mobile e Fintech, appena annunciata al mercato


Leggi anche: DIGITOUCH ANNUNCIA L’ACQUISIZIONE DI MOBILESOFT E AMPLIA L’OFFERTA IN AMBITO MOBILE E FINTECH


L’accordo, stipulato sulla base di un equity value di 3,6 milioni di euro per il 60% del capitale, è uno dei più importanti nella storia di DigiTouch e permette al gruppo italiano, come spiega Ranucci in questa intervista, di rafforzare il proprio posizionamento in due fra i segmenti a maggior tasso di crescita atteso nell’ambito della digitalizzazione del sistema Italia dei prossimi anni.  

MobileSoft: il tassello che mancava nell’offerta di Digitouch?

«Dopo le acquisizioni di Purple Ocean e Meware, ora entrambe costituenti la Digitouch Technologies, con MobileSoft realizziamo una terza importantissima operazione societaria in ambito tecnologico. L'accordo vincolante che abbiamo siglato ci dà la possibilità di beneficiare di nuove opportunità di up-selling e cross-selling in due segmenti di offerta, quello Mobile e quello Fintech, ad altissimo valore aggiunto. Riteniamo questa operazione fondamentale per gli obiettivi di crescita di medio termine che ci siamo dati».

Come si inserisce questa acquisizione nel vostro percorso di sviluppo?

E’ un’operazione importante: da una parte ci permette di aumentare la massa critica, portandoci sui 50 milioni di fatturato con quasi 8 di Ebitda, dall'altra allarga il nostro perimetro di offerta. Oggi i grandi clienti vogliono razionalizzare il parco fornitori: meno partner e più grandi. E questo è ancora più vero nelle gare della pubblica amministrazione, dove le dimensioni corrono particolarmente sia se corri da solo, sia in consorzio con terzi. 

MobileSoft è specializzata in servizi Mobile e Fintech: cosa rende queste due aree particolarmente interessanti?

Osserviamo da parte di tutto il settore finanziario una crescente urgenza di aumentare la mobile centricity. Il motivo è evidente e risiede nel comportamento degli utenti: basta pensare che il 25% dei clienti bancari usa solo ed esclusivamente la Mobile App come punto di ingresso nella propria banca. Nel 2015 questa percentuale era solo del 5%. Man mano che il mobile diventa più strategico, per le aziende è sempre più difficile trovare partner realmente in possesso delle competenze necessarie a mantenere competitività e innovazione. Non parliamo solo di banche e assicurazioni. Oggi anche aziende di altri settori, come la Gdo o l’Energia, stanno sviluppando asset finanziari. Investendo nelle aree del Mobile e del Fintech, rafforziamo il nostro posizionamento in due fra i segmenti a maggior tasso di crescita atteso nell’ambito della digitalizzazione del sistema Italia dei prossimi anni.  

Qual è lo scenario da questo punto di vista?

In Italia gli investimenti in Digital Transformation, da parte di aziende medio-grandi e della Pubblica Amministrazione, rappresentano un potenziale di 251 miliardi di euro di qui al 2030. Di questi gli investimenti in Mobile Services, dalle App alle soluzioni di mobility saranno oltre 10 miliardi mentre nel settore fintech sono attesi investimenti superiori ai 12 miliardi di euro al 2030: una crescita importantissima con CAGR vicino al 50% annuo se si pensa che – come quanto evidenziato dal report "Indagine Fintech nel sistema finanziario italiano" pubblicato nel novembre 2021 dalla Banca d’Italia - gli investimenti in tecnologie fintech per il biennio 2021-2022 sono stati complessivamente circa 530 milioni di euro. Questi numeri, assieme ad una centralità sempre maggiore dell’Agenda Digitale ed alle misure del PNRR che vedono la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione come primo obiettivo nazionale, offrono una grande opportunità a chi, come il Gruppo Digitouch, è già riconosciuto leader in ambito cloud marketing e digital transformation.

Marketing digitale e digital transformation: quanto è importante creare sinergie tra questi due ambiti?

Da tre anni abbiamo intrapreso uno sviluppo strategico basato sul modello MTE, il nostro fiore all’occhiello, che sta per Marketing, Tecnologia ed Ecommerce, e oggi siamo organizzati come un gruppo che opera con tre divisioni specializzate su ognuno di questi ambiti. E’ una struttura che ci offre tanti vantaggi di cross-selling, ma non solo: sono tre aree che anche dal punto di vista dei bisogni del cliente non si possono più scindere. Oggi è impossibile pensare a campagne performance evolute, se non si ha il controllo della tecnologia backend e frontend e se non si gestisce l'ecommerce. Non è una integrazione sempre facile, ma chi riuscirà avrà più business e marginalità. 

Lo si vede anche dalla sempre maggiore sovrapposizione tra player originariamente in settori diversi, come le grandi agenzie e i gruppi della consulenza. Digitouch a che tavolo vuole giocare?

C’è in effetti una grande convergenza e tra 5/10 anni penso che una Reply non sarà tanto diversa da una WPP e viceversa. In questa logica, il Gruppo Digitouch si candida a essere uno dei poli di riferimento nel mondo dei servizi alle aziende, continuando a crescere anche per linee esterne finché possiamo. In questo mercato che si sta consolidando velocemente, aggreghi finché puoi aggregare, poi sei aggregato. E bisogna essere molto bravi a capire quando favorire una cosa o l’altra.

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