di Simone Freddi

Largo consumo: nel primo quadrimestre la spesa degli italiani cresce del 9,9%

L’inflazione incide sulle scelte di acquisto delle famiglie, che riducono gli sprechi per difendere una spesa di qualità, a fronte di alcune rinunce nei volumi. Lo scenario presentato da NielsenIQ a Linkontro

Da sinistra: Romolo De Camillis e Luca De Nard

Alle prese con un prolungato periodo di aumento dei prezzi dovuti all’inflazione a doppia cifra, di cui solo adesso si iniziano a cogliere i primi segnali di rallentamento, le famiglie italiane stanno adattando le loro scelte per ciò che concerne i prodotti di largo consumo, cercando di limitare gli sprechi e di difendere una spesa di qualità.

E’ quanto sembra emergere dall’ultimo rapporto sui consumi e le abitudini delle famiglie italiane, presentato da NIQ (NielsenIQ) in occasione de Linkontro 2023, il convegno punto di riferimento per il mondo del largo consumo che si apre oggi al Forte Village di Santa Margherita di Pula e per i prossimi tre giorni riunirà esperti, accademici ed economisti per tracciare la strada del futuro del comparto.

I dati presentati da Romolo De Camillis, Direttore Retail NIQ Italia, rivelano per il primo quadrimestre del 2023 una contrazione dei volumi pari al -3,9% nell’ambito del Largo Consumo Confezionato, cui fa da contraltare un incremento a valore del 10,5%. Considerando il dato Omnichannel la variazione della vendite a valore è pari al 9,9%. 

Largo consumo, i trend del 2023 

Nell’attuale scenario, le famiglie italiane prediligono più visite ai negozi con carrelli più leggeri sia per acquistare solo l’indispensabile sia per ridurre gli sprechi: infatti il consumatore italiano ha aumentato del +3,7% la frequenza di acquisto e ridotto del 7,4% il numero di prodotti nel carello. Dinamica ancora più marcata in Spagna, UK, Francia e Germania. Tuttavia, le famiglie italiane non rinunciano ai consumi fuori casa e lo dimostra il fatto che il comparto horeca da gennaio 2023 ad oggi ha registrato un +15,8%.

“Ad oggi – ha commentato De Camillis - la prospettiva economica è migliore rispetto ad un anno fa quando l’impennata inarrestabile dell’inflazione ha scosso molte famiglie italiane. Tuttavia dalle nostre previsioni, i prezzi nel corso dell’anno corrente si raffredderanno ma non torneranno agli standard precedenti. Una particolarità emersa dai dati raccolti da NIQ è che gli italiani compiono scelte virtuose per ciò che concerne i prodotti di largo consumo prediligendo la qualità seppur con qualche rinuncia in termini di quantità”.

la contrazione dell'indice di intensità promozionale (passato da 25,8% a 25,4% in 4 mesi) segnala poi una frenata del ricorso a questa leva di marketing da parte delle insegne della GDO, specialmente sulle fasce di sconto più alte. Un trend che si può certamente collegare alla riduzione dei margini di manovra da parte delle insegne, a causa dell'inflazione.

Un giro d’affari che supera i 90 miliardi di euro

Sono circa 600 gli ospiti dell’edizione 2023 de Linkontro, appuntamento che quest’anno giunge alla 38esima edizione e che per il secondo anno è organizzato da NielsenIQ, la società nata nel 2021 dalla separazione tra le due anime del colosso americano Nielsen Holdings: quello che si occupa di media (che ha mantenuto il nome Nielsen e fornisce, tra le varie cose, fornisce le stime “ufficiali” sul mercato pubblicitario italiano), e quella nell’analisi dei consumi, che si è chiamata NielsenIQ (abbreviato in NIQ nel nuovo logo), acquisita nel gennaio 2021 da Advent International.

Attualmente impegnata nella fusione con Gfk, NIQ si propone oggi come leader nell’analisi nello studio del comportamento d’acquisto dei consumatori a livello mondiale, a servizio in particolare del Largo Consumo, un settore che in Italia ha un giro d’affari stimato di oltre 90 miliardi di euro, ben 20.000 aziende attive nel panorama produttivo e 330.000 lavoratori presenti nei punti vendita in tutta Italia. Quali 400, sono invece le insegne attive nel nostro Paese nella Grande Distribuzione Organizzata.

“Grazie alle analisi a livello internazionale e locale di NIQ – ha detto Luca De Nard, Amministratore Delegato NIQ Italia - prevediamo che nel largo consumo emergeranno nel prossimo futuro alcune nuove tematiche fondamentali come la necessità di ridefinire i prezzi dei prodotti oltre che gli assortimenti, in base alle esigenze dei consumatori. Inoltre, dal punto di vista tecnologico sarà necessario implementare nuovi modelli di supply chain a supporto della filiera, così come prestare attenzione ai mercati emergenti oltre a rimodulare l’offerta di prodotti per la fascia over 60. Queste sono solo alcune delle nuove prospettive di sviluppo del business che ogni azienda del largo consumo non può ignorare e proprio in questa azione strategica NIQ può supportare il comparto grazie alla lettura oggettiva dei dati e ponderare un’azione sulla base dei cambiamenti in atto”.

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