Amedeo Guffanti, Managing Director della business line globale di Activation di Jakala
Oltre 200 aziende riunite a Milano, nella sede di Assolombarda, per discutere di ottimizzazione del tasso di conversione, AI generativa e cultura della sperimentazione. È il bilancio della nuova edizione di Conversation, l’evento internazionale interamente dedicato alla Conversion Rate Optimization (CRO), organizzato da Jakala con il supporto degli sponsor di questa edizione Kleecks e Contentsquare.
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Giunto al suo secondo anno, l’evento si conferma un punto di riferimento per i professionisti del digital marketing, della UX e della sperimentazione, con un'agenda che ha alternato speech strategici a casi studio operativi. A sottolinearne il respiro internazionale, la presenza di alcuni tra i maggiori esperti europei della disciplina, come Ruben de Boer (Online Dialogue), Desiree van der Horst (Loop Earplugs), Craig Sullivan (Optimise or Die), Luiza de Lange (LeoVegas) ed Eden Bidani (CAPE.Agency), insieme ai contributi dei team di Jakala e di Kleecks.
«Questa seconda edizione è andata molto bene: abbiamo accolto oltre 200 aziende nella sede di Assolombarda, e vedere così tanti professionisti riuniti per parlare di Conversion Rate Optimization è una grande soddisfazione», ha detto a Engage Amedeo Guffanti, Managing Director della Business Line globale di Activation di Jakala.
La Conversion Rate Optimization (CRO) è l’insieme di tecniche che aiutano le aziende a trasformare i visitatori in clienti, migliorando le performance dei canali digitali (come siti web, ecommerce o app) in modo misurabile e continuo. Alla luce dell’attuale scenario digitale, uno dei temi centrali dell’evento è stato l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa sui comportamenti degli utenti, e di conseguenza sulle strategie di conversione dei brand. «L’AI sta cambiando tutto a una velocità incredibile. Le persone oggi si aspettano risposte immediate, spesso si fidano dei riassunti generati dalle AI e navigano meno in fase di scouting. È un cambio di paradigma che impone ai brand una riflessione: come possiamo diventare fonti autorevoli per l’AI?», ha spiegato Guffanti.
Secondo il manager, la CRO deve essere interpretata in modo più ampio, abbracciando l’intero funnel: «L’ottimizzazione comincia dal primo messaggio pubblicitario, ben prima del clic. La UX deve saper confermare rapidamente la pertinenza dell’offerta, perché chi arriva da un’interazione con l’AI è già in una fase avanzata del percorso di conversione».
Tra gli interventi più stimolanti, Guffanti ha citato quello di Kleecks, che ha presentato una tecnologia di Reverse Proxy capace di personalizzare l’esperienza utente senza bisogno di risviluppare il sito. «È una soluzione disruptive che permette performance straordinarie, senza dover affrontare lunghi e complessi processi di test & learn», ha commentato.
Altro tema caldo è stato quello dei budget per il miglioramento continuo dei touchpoint digitali. «Oggi molte aziende pensano che, una volta lanciato un sito efficace, il lavoro sia finito. Ma quel sito invecchia in fretta. Serve una cultura aziendale del miglioramento continuo, supportata da budget dedicati. L’AI metterà costantemente alla prova contenuti e interfacce: è fondamentale restare agili e reattivi», ha aggiunto.
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Conversation 2025 è stato anche l’occasione per raccontare l’approccio integrato che Jakala offre alle aziende in ambito CRO. «Il nostro obiettivo è portare i clienti a considerare Jakala non un fornitore di servizi specifici, ma un partner per la digital transformation orientato ai risultati. Lavoriamo con squadre agili e multidisciplinari, che integrano competenze diversificate con in mente i bisogni del cliente. La CRO è il cuore di questo modello: non riguarda solo la UX, ma tutto il flusso di conversione, dall’advertising alla chiusura dell’acquisto», ha concluso Guffanti.