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di Simone Freddi

Podcast trends 2022: parola chiave, diversificazione

I report di fine anno di Spotify disegnano uno scenario in forte evoluzione a livello contenutistico, di bacino d’utenza e di nuove categorie di inserzionisti che hanno deciso di includere i podcast all’interno del loro media mix

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Se il 2020 e il 2021 hanno segnato l’esplosione del fenomeno del podcasting (con la complicità della pandemia, che ha portato nell’arena tanti nuovi content creator), il 2022 è stato soprattutto un anno di diversificazione: a livello contenutistico, di bacino d’utenza e di nuove categorie di inserzionisti che hanno deciso di inglobare i podcast all’interno delle loro strategie pubblicitarie.


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A restituire una panoramica sulla portata del fenomeno è Spotify, che con le sue piattaforme podcast Megaphone, Chartable e Podsights, ha stilato due report di fine anno.

Il primo è il Podcast Advertising Benchmark di Podsights, la piattaforma di insights per il podcast advertising entrata della famiglia Spotify lo scorso febbraio. Dalla ricerca, relativa al quarto semestre, emerge come il numero di publisher o di network in cui si fa pubblicità ha un impatto sul tasso di conversione, con il dato migliore individuato in un numero compreso tra 2 e 10 (tasso di conversione medio dell’1,43%). In tutto il settore, gli inserzionisti hanno identificato i pre-roll come posizionamento più efficace per la conversione, rispetto ai mid e post-roll. Attualmente, gli inserzionisti del settore Moda e Bellezza hanno registrato i tassi di conversione degli acquisti più elevati rispetto alle altre categorie.

Dal report sulle tendenze nei podcast di Megaphone del 2022 emerge invece che se da una parte i primi investitori in pubblicità nei podcast, come i marchi del settore tecnologico, dei beni di consumo e dell'intrattenimento, continuano a essere i più attivi, c'è una crescita impressionante in nuove categorie, come il B2B, i viaggi e il tempo libero, e il settore medico e farmaceutico.

Il bacino d'utenza dei podcast si sta espandendo: i dati su Spotify

A dirlo è sempre il report Megaphone: su Spotify, quest’anno la crescita più marcata di ascoltatori unici ha interessato le fasce di età comprese tra i 13 e i 17 anni e tra i 55 e i 64 anni, con un aumento rispettivamente del 49% e del 45%.

Con l'evoluzione del pubblico dei podcast, si evolvono anche le modalità di ascolto. Gli utenti preferiscono utilizzare i dispositivi mobili, che rappresentano il 91% del tempo trascorso su Spotify, ma al contempo cresce anche la preferenza di ascolto in automobile, tramite gli altoparlanti intelligenti e con le smart TV, che offrono maggiori opportunità di co-ascolto: l'ascolto in auto è aumentato del 131%, quello via autoparlanti intelligenti dell'83% e quello su Smart TV dell’82%.


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"Nell'ultimo anno ci siamo concentrati sul rafforzamento della già solida offerta di Megaphone affinché resti la destinazione migliore per gli editori per accrescere il proprio pubblico e monetizzare i contenuti”, ha affermato Alberto Mazzieri, Head of Sales Southern Europe di Spotify. “La crescita del business degli editori europei è una grande nostra priorità e ci impegniamo costantemente mettendo a disposizione una suite di strumenti mirata e in continua evoluzione. I numeri dei report testimoniano la forza della nostra offerta”.

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