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30/09/2022
di Alberto Mazzieri, Head of Enterprise Sales, Southern Europe di Spotify

Spotify e video podcast: tra creator e inserzionisti

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Nella sezione "Opinioni", Engage ospita articoli di approfondimento scritti da figure di rilevo all'interno dell'industria della pubblicità e dei media. In questo contributo, Alberto Mazzieri, Head of Enterprise Sales, Southern Europe di Spotify, ci parla del fenomeno del video podcasting e di come Spotify sta approcciando questo trend.


L’industria dell’audio sta vivendo la sua golden age. È da un po’ di anni a questa parte, infatti, che si parla di “anno dei podcast” e ogni anno l’industria cresce, in termini di contenuti e titoli, revenue, avanzamenti tecnologici e investimenti pubblicitari. La crescita continua registrata negli ultimi anni, però, non è dovuta esclusivamente all'aumento del numero di podcast disponibili e del tempo trascorso ad ascoltarli – sebbene questi fattori giochino un ruolo fondamentale.

Gran parte di questa crescita deriva inesorabilmente anche da un continuo investimento in tecnologie innovative apportate, ad esempio, sul fronte dell'adTech - come Brand Lift, lo strumento di misurazione dell'impatto pubblicitario che dà agli inserzionisti una migliore comprensione della risposta degli utenti agli annunci audio, video e display presenti sulla piattaforma -  che consente agli inserzionisti di indirizzare meglio il pubblico e ai creator e ai podcaster di monetizzare (e performare meglio) efficacemente sui loro show. Una crescita che crea benefici per tutti.

E così, anche in questo mercato ancora relativamente piccolo, l’innovazione gioca un ruolo fondamentale. Soprattutto in Spotify. Perché tutti hanno qualcosa da dire, una storia da raccontare. E Spotify non vuole solo che un podcast “viva”, ma che prosperi sulla piattaforma.

Così, abbiamo iniziato ad innovare la tecnologia a supporto di creator e inserzionisti. Un percorso iniziato con l’introduzione dei Q&A, dei sondaggi e delle inserzioni interattive; infatti, la piattaforma ha cercato di dare maggiori opportunità ai creator di entrare in contatto con i propri ascoltatori, aiutandoli a raccogliere commenti, aneddoti e domande con il semplice tocco di un tasto su Anchor. Il podcasting è sempre stato una sorta di one-way communication. Un creator pubblica un contenuto, gli utenti lo ascoltano. E Spotify ha totalmente stravolto questa logica.

Stesso principio per i video podcast. Da formato esclusivamente audio, Spotify ha continuato a investire in strumenti che possano offrire la migliore esperienza possibile ai creator e l’opportunità di raggiungere un'audience globale e di interagire con i fan con modalità sempre più innovative lanciando i video podcast.

Con i video podcast, infatti, Spotify ha permesso ai suoi utenti la flessibilità e la possibilità di accedere ai contenuti in formato video o audio, alternando la visione attiva (con il video in primo piano) e l'ascolto in sottofondo (con il video in background).

L'espansione di questa funzione ai creatori è stata davvero cruciale. Perché Spotify è sempre stata conosciuta come una delle principali destinazioni per i contenuti. Che si tratti di ascoltare un album appena uscito o di trovare un nuovo podcast, gli utenti arrivano su Spotify per scoprire nuovi mondi. Aggiungendo i video, la piattaforma si assicura che indipendentemente da ciò che qualcuno sta cercando, possa trovarlo su Spotify. E questo marca una differenza sostanziale con le piattaforme video-first, perché Spotify si concentra principalmente nell'offrire all'ascoltatore un'esperienza visiva e di ascolto eccezionale. A tal fine, l'ascoltatore deve essere libero di decidere il tipo di experience che desidera vivere, anche mettendo il podcast video in background-play.

In termini di digital audio advertising, le opportunità per attirare l'attenzione di potenziali consumatori sono infinite. La sola possibilità di selezionare autonomamente i contenuti aumenta l'engagement e alimenta anche le esperienze personalizzate sulle piattaforme audio digitali. Di conseguenza, le persone si affidano ai podcast nei momenti chiave della loro vita quotidiana, utilizzando l'audio per ottimizzare le proprie esperienze. E questo è importante nel panorama mediatico odierno.

Secondo una ricerca di Sonic Science, infatti, le persone si sentono sovrastimolate dai contenuti visivi e quindi l'audio, in questo contesto, offre una buona via di fuga.

Con i video podcast, abbiamo fatto un passo ulteriore: la stimolazione visiva diventa al 100% una scelta dell’utente. Le pubblicità audio, sviluppate in modo coinvolgente e divertente, possono essere sfruttate per far arrivare determinati messaggi ad un bacino sempre più ampio di potenziali clienti proprio quando sono concentrati ad ascoltare novità, storie o ad apprendere. A questo, abbiniamo uno step in più, dove il messaggio si inserisce in un rapporto ancora più intimo e profondo tra i creator e il loro pubblico grazie ai video.

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