24/06/2021
di Teresa Nappi

Digitalizzazione e business: il 67% delle aziende italiane utilizza la tecnologia per migliorare il volume d'affari

Un report di ThoughtWorks conferma la correlazione tra un'elevata competenza tech e l'escalation delle aziende, attraverso un'analisi condotta sui decision maker di 12 paesi del mondo (Italia inclusa)

La mappa dei paesi con le aziende più tecnologicamente avanzate secondo il report di ThoughtWorks

In Italia aumenta sempre più la consapevolezza che per accrescere la redditività ed essere competitivi a livello internazionale bisogna investire ora più che mai in tecnologia.

È questa in estrema sintesi la conclusione a cui si giunge dalla consultazione dell’ultimo Technology Proficiency Reportrealizzato da ThoughtWorks, società di consulenza software globale, che ha come mission quella di aiutare le aziende a risolvere problemi complessi attraverso l’uso della tecnologia come elemento differenziante.

Con la collaborazione della società Maru Blu, ThoughtWorks ha coinvolto un gruppo di C-Suite business decision maker di 12 paesi nel mondo (Italia inclusa) per capire necessità e priorità tecnologiche.

Restando in Italia, dal report emerge che il 68% dei business leader ha fiducia nella tecnologia e nell’innovazione digitale, il 67% delle aziende dichiara di usare le innovazioni tecnologiche per modernizzare il proprio business e il 31% sostiene di essere in una fase di avanzamento nel processo di digitalizzazione, pur se in ritardo rispetto ai leader di settore.

Inoltre, il 78% degli executive italiani intervistati riconosce la tecnologia come driver per dare un forte contributo al miglioramento sia dell’efficienza operativa, sia delle competenze tecnologiche dei leader senior.

In termini di priorità per l'anno a venire, per le aziende italiane non c'è un fattore dominante: l'aumento della redditività è stata la risposta più frequente. Tuttavia il miglioramento dell'efficienza operativa, la riduzione dei costi, il lancio di nuove linee di servizi, la crescita della base clienti e il trasferimento di una parte maggiore del business online sono state menzionate come necessità prevalenti per il futuro da un terzo delle aziende nazionali intervistate.

Inoltre, il 62% delle aziende italiane si aspetta che il proprio business continui a crescere nei prossimi sei mesi, un dato inferiore alla media globale del 71%.

E per sostenere questa crescita, il 60% dei leader aziendali italiani si dichiara propenso per il prossimo anno a concentrarsi di più sulla trasformazione digitale, dato percentuale maggiore rispetto alla media mondiale del 56%.

Oltre la metà ha inoltre detto di guardare con sempre maggiore interesse alla strategia basata sui dati e alla customer experience.

In Italia, inoltre, le aziende che affrontano e discutono temi di tecnologia a livello di consiglio di amministrazione almeno una volta al mese, trattano soprattutto temi quali la modernizzazione delle imprese (49%), la trasformazione digitale (47%), i dati (47%), la customer experience e il design (44%), la carenza di talenti (35%).

Per quanto riguarda i brand, diversi sono i fattori che determineranno la leadership nel futuro e variano a seconda dei paesi. Per l’Italia sono soprattutto la completa adozione della tecnologia più recenti (41%), l’agilità (39%) e gli aspetti etici (35%).

La situazione a livello globale

A livello mondiale, le aree prioritarie su cui le aziende con oltre 1.000 addetti ritengono sia fondamentale concentrarsi per crescere nei prossimi 12 mesi sono la digital transformation (60%), la customer experience (53%), la data strategy (54%) e il cloud (54%). Le percentuali tendono a diminuire con la dimensione delle imprese intervistate.

Tra i paesi in cui le imprese hanno giudicato la loro competenza tecnologica superiore alla concorrenza, spiccano gli Stati Uniti per creatività e innovazione (63%), il Brasile per comunicazione e collaborazione (62%), mentre l’Italia si classifica terza (50%) - dopo Brasile (58%) e Cina (54%) - per ricerca e fluidità dell’informazione.

Nei 12 paesi presi in considerazione dallo studio, inoltre, il 67% delle aziende si definisce tecnologicamente avanzata e dichiara di usare le nuove tecnologie nelle attività sia esterne sia interne per ottenere nuovi contratti, aumentare la redditività, gestire sistemi efficienti e attrarre i migliori talenti.

Di queste, l'82% prevede una crescita del business nei prossimi sei mesi, il dato scende al 39% tra le imprese che ammettono di fare un uso ancora limitato della tecnologia.

Il 63% delle aziende tech-proficient ha approfondito questioni tecnologiche relative all'esperienza del cliente, al prodotto e al design almeno una volta al mese, mentre solo il 22% delle aziende di livello tecnologico più basso lo ha fatto.

In tutti i paesi, la maggioranza dei 969 leader aziendali intervistati dalla società Maru Blue ha dichiarato di considerare la tecnologia fondamentale per raggiungere i principali obiettivi di crescita della propria impresa nel 2021. Per quasi un intervistato su due (46%) i brand leader di domani utilizzeranno le innovazioni di nuova generazione e il 44% ritiene che la tecnologia sarà al centro del pensiero aziendale.

“Dallo studio emerge la stretta correlazione tra livello tecnologico delle aziende e crescita del business - dichiara Enrico Piccinin, Head of Growth di ThoughtWorks -. In Italia le aziende sembrano acquisire una sempre maggiore consapevolezza delle necessità di investire in questa direzione, ma bisogna migliorare ancora per essere davvero competitivi nel panorama internazionale, dove paesi come Cina, India, Brasile e Stati Uniti mostrano livelli di competenza tecnologica più elevati».

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