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24/02/2021
di Teresa Nappi

Awin pubblica l'Awin Report 2021 sull'industria globale dell'affiliate marketing

Nell'analisi locale riferita all'Italia, sottolineato il balzo dell'economia digitale del Paese nel 2020 guidato dalla pandemia e la necessità di sostenerlo affinché diventi driver di crescita definitivo per il Retail e le PMI

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Awin rende disponibile la quinta edizione del suo Awin Report, guida annuale dedicata al mercato dell’affiliate marketing a livello globale. Per la prima volta il Report di quest'anno sarà disponibile a tutti in un portale interattivo digitale, dove trova spazio non solo una panoramica globale del mercato (clicca qui), ma anche un'analisi dettagliata dei mercati dei 12 paesi in cui Awin opera (per la sezione dedicata all’Italia, clicca qui).

L’Awin Report 2021 restituisce una overview sui 12 mesi appena trascorsi ed esplora le strade attraverso cui il settore si sta reinventando in questo 2021, ancora segnato dagli effetti della pandemia di Coronavirus.

Lo scorso anno passerà alla storia come l’inizio di un decennio di grande cambiamento. Quando la pandemia ha costretto i negozi fisici a chiudere, le aziende si sono trovate di fronte a condizioni davvero difficili, le più difficili forse mai sperimentate. 

In questo contesto, l'affiliate marketing si è distinto come strumento utile, che ha fornito alle sue aziende un valido supporto per affrontare queste nuove circostanze. 

Nel nuovo Report 2021, Awin dichiara di aver tracciato 19 miliardi di dollari di revenue solo nel 2020, generando entrate per tutti i suoi partner, il tutto mentre aziende e gli stessi consumatori cercavano di adattarsi alle mutevoli abitudini di acquisto.

Il network internazionale di brand ed editori ha generato 6 miliardi di click e 220 milioni di vendite online in un anno: numeri favoriti dal necessario spostamento di molte attività online, soprattutto in ambito retail.

L’analisi locale: il capitolo Italia dell’Awin Report 2021

Sul fronte italiano, l’analisi parte con una valutazione ormai assodata: prima del 2020, l'influenza di fattori culturali e sociali profondamente radicati sembrava soffocare ogni possibilità di effettiva affermazione dell'ecommerce in tutta Italia. Il graduale passaggio all'online era visto più come una minaccia, che come un'opportunità in alcuni segmenti di mercato. Una convinzione, quest’ultima, che non ha fatto altro che incrementare il divario tra in-store e digitale.

Se però quest'anno ha dimostrato qualcosa, è soprattutto che l'ecommerce non rappresenta solo un aiuto concreto nella gestione delle attività di un rivenditore fisico, ma anche un’opportunità per farlo avanzare attivamente”, si legge nel report.

Online quindi molti rivenditori italiani hanno trovato una via d’uscita efficace nel 2020, e, in questo contesto, non è da sottovalutare il ruolo svolto dal marketing di affiliazione (il valore dell'Affiliate ad spend in Italia è stimato in 112 milioni di dollari), per le PMI in particolare.

Il lancio tempestivo di Awin Access a maggio ha risposto alle esigenze dei piccoli inserzionisti attenti al budget, portando 45 nuovi programmi nel network in soli otto mesi”, sottolinea ancora il report.


Leggi anche: AWIN LANCIA AWIN ACCESS, L'AFFILIATE MARKETING PER LE PMI


I dati di Awin mostrano che proprio le PMI registravano una modesta crescita delle vendite di circa il 10% prima della pandemia, in linea con il Regno Unito, ma significativamente inferiore rispetto ad altri mercati emergenti.

Le migliori performance sono state poi registrate nelle settimane di lockdown: l'aumento del 129% su base annua dell'Italia durante la prima ondata, è stato decisamente superiore dei tassi di crescita registrati in Regno Unito (118%), Spagna (64%) e Germania (52%).

Numerosi rivenditori hanno raggiunto aumenti a tre cifre nei periodi in cui sono state applicate restrizioni più pesanti, servizi come “Click & Collect” hanno guadagnato un pubblico completamente nuovi e, “l’online economy italiana ha realizzato quello che poco prima era inimmaginabile, proiettando una crescita del 26% su base annua”, dice ancora il report.

I trend da coltivare nel 2021

Ora che la strada si è aperta, quello a cui si deve puntare ora, in un anno ancora segnato dalla pandemia, è di sfruttare al meglio e sistematizzare le lezioni lasciate dal 2020.

In questo frangente, la tensione all’evoluzione lato tecnologico e dei programmi di affiliazione a favore di trasparenza, sicurezza e progresso, una sempre maggiore cura della presenza online delle PMI e delle opportunità a loro dedicate e il superamento definitivo delle barriere tra fisico e digitale a favore di una presenza omnichannel, sono solo alcuni dei trend che dovrebbero diventare driver definitivi per l’avanzamento del mercato dell’affiliation e dell’economia online in questo nuovo anno, in cui le restrizioni ancora governano troppi settori dell’economia, negando la sopravvivenza a molti, che online potrebbero trovare una soluzione.

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