Le iniziative di marketing saranno l’asse portante del piano strategico del Consorzio Grana Padano Dop (on air in questi giorni in televisione con lo spot degli auguri di Natale), approvato all’unanimità dai soci, con investimenti promozionali in crescita nel 2024. L’organismo punta in particolare consolidare la leadership del Grana Padano Dop in Italia e a rafforzarne la presenza all’estero anche in nuovi mercati, a promuovere l’innovazione del prodotto per meglio soddisfare consumatori attuali e di prospettiva, a migliorarne la qualità per valorizzare sempre più il brand e a tutelare tutta la filiera, dalla materia prima al prodotto finito. E’ quanto è emerso in occasione dell’assemblea generale del Consorzio Tutela Grana Padano Dop, svoltasi al Centro Fiere di Montichiari.
Gli indicatori del 2023 sinora disponibili confermano il Grana Padano Dop come il prodotto a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo, con una proiezione di incremento complessivo del mercato vicino al 4% e ancora più alto per le esportazioni. Decisiva per ottenere questi risultati, spiega il Consorzio, è stata “l’attività di marketing innovativa introdotta dalla strategia messa a punto dalla società di consulenza Kpmg, che nel 2023 ha visto svilupparsi la stessa campagna con il claim ‘Grana Padano - Un’emozione italiana’ (con la regia di Giuseppe Tornatore, ndr) in Italia e sui principali mercati esteri, con un investimento di 43,3 milioni di euro, concentrati in particolare su trade e consumer per 40,3 milioni”.
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Nel 2023 il budget di 43,3 milioni di euro è stato così ripartito: 40,3 milioni per le attività trade & consumer; 0,5 milioni per content & ambassador; e 2,5 milioni per corporate CSR e territoriale. Nell’ambito delle attività trade e consumer, in Italia il Consorzio ha quindi investito 14 milioni di euro per gli spot tv e 2,3 milioni per il digitale, mentre all’estero la spesa è stata di 10 milioni di euro per gli spot tv e di 3 milioni per il digitale. Ha superato infine i 10 milioni di euro il budget Italia ed estero per attività in GDO, fiere, eventi e sponsorizzazioni.
L’assemblea generale ha quindi approvato con il 98,36% dei voti il nuovo budget proposto dal CdA, che aumenterà nel 2024 l’investimento di 3 milioni di euro. Su trade e consumer passerà quindi da 40,3 a a 43,3 milioni (+7.5%), 21 dei quali destinati all’estero, portando la crescita degli investimenti al +40% in cinque anni.
Le agenzie continueranno ad essere Serviceplan per la creatività delle campagne e Wavemaker per il planning.
I numeri del Grana Padano Dop tra Italia ed estero
”I dati già disponibili ci consentono di essere soddisfatti dell’andamento del mercato, confortato anche da un positivo andamento dei prezzi franco punto vendita", ha detto il presidente del Consorzio di Tutela, Renato Zaghini. "Ma ci dicono soprattutto che una regia attenta e un senso di responsabilità comune di tutti i produttori sono la strada obbligata da percorrere per crescere in Italia e all’estero, tenendo bene presente che dai caseifici della filiera del Grana Padano passano oltre 3,5 milioni di tonnellate di latte, destinato anche ad altre produzioni, che ne fanno il principale player italiano”.
Il direttore generale del Consorzio, Stefano Berni, ha riassunto i dati, che ad ottobre vedevano una crescita dei consumi in Italia dell’1,7%, con uno share che lo conferma leader nel retail e in assoluto e con una crescita nell’ho.re.ca. di oltre il 14% in volume e del 22% in valore. I consumi all’estero fanno invece prevedere un incremento del 5% ulteriore, anche grazie ad una forte spinta del grattugiato. ”Il momento è quindi decisamente positivo - ha commentato Zaghini - e vede un aumento nei consumi che conferma il trend espansivo”. Importante è la continua crescita delle esportazioni. “Il suo segno più evidente è stata la conquista di Spagna e Svezia - ha aggiunto Berni -. Ma siamo molto orgogliosi anche di aver rafforzato la costante del nostro export, la Germania, che da sola vale il 25% delle esportazioni. Il futuro invece manda segnali positivi dall’Estremo Oriente, da tutt’altra parte del mondo, dove cominciano a fruttare gli investimenti in Cina e dove troviamo tanti estimatori in Giappone, in Corea e in Vietnam”.