• Programmatic
  • Engage conference
  • Engage Play

E-commerce Trends

Blog author
a cura di

07/04/2016

Shoppable Video: la nuova frontiera dell’eCommerce?

UpCommerce_videoshop-18.png

Quando l’eCommerce sposa il Native Advertising. Il consumatore di oggi è sempre meno tollerante di fronte al Display Advertising, sia che la pubblicità si presenti sotto forma di immagini, sia che lo faccia vestendo i panni di annunci video. Ciò che oggi, invece, riesce a fare davvero la differenza è una forma di pubblicità che non interrompe la navigazione, capace di catturare l’attenzione degli utenti e coerente con il contesto nel quale si inserisce: il Native Advertising, appunto. Gli shoppable video sono un esempio calzante di pubblicità nativa per i siti di shopping online. Vediamo insieme di che cosa si tratta e perché dovrebbe entrare a far parte delle strategie di marketing online di un eCommerce.

Shoppable video: questo (non più) sconosciuto

Noto anche come click-to-buy video, touchable video o direct-sales video, il “video comprabile” è un video interattivo che semplifica il processo d’acquisto offrendo all’utente la possibilità di osservare un prodotto, cliccare in corrispondenza dell’articolo di proprio interesse ed essere immediatamente reindirizzato alla pagina dell’eCommerce sul quale è in vendita. Alla luce di queste preliminari considerazioni, è facile dedurre come lo shoppable video si configuri come uno strumento tecnologico dal grande potere persuasivo, potenzialmente capace di aumentare di gran lunga il tasso di conversione di un eCommerce e incidere sulle abitudini d’acquisto degli utenti. Qualunque sia il contesto nel quale si inseriscono (blog, siti web, social network, canali video).

Shoppable video: la struttura

In corrispondenza degli articoli che si intende promuovere, gli inserzionisti hanno la possibilità di inserire in sovraimpressione dei pannelli con le informazioni sui prodotti (descrizione, disponibilità di taglie, colori e modelli, articoli correlati) e una call-to-action per incentivare l’acquisto diretto sul sito, con notevoli vantaggi sul fronte della user experience: l’utente, infatti, può trarre informazioni sui prodotti di proprio interesse, cliccare su un’offerta speciale, visualizzare articoli correlati e lasciarsi guidare verso l’acquisto senza lasciare la schermata del video. Una sorta di product placement, ma con una marcia in più: l’interazione.

Shoppable video: un esempio

L’ultimo brand in ordine di tempo ad aver usufruito della tecnologia degli shoppable video è stato l’eCommerce statunitense Qvc: il video, diffuso due settimane fa sul canale YouTube di Qvc UK, vede la partecipazione straordinaria della cantante Sophie Ellis-Bextor, testimonial e indossatrice di abiti e accessori della nuova collezione C Wonder lanciata dal brand. Eccolo di seguito: [dup_YT id="_mKYYbp30EI"] Puntando il mouse in corrispondenza dei capi indossati dalla cantante è possibile ottenere informazioni sul prodotto in questione ed essere facilmente reindirizzati alla pagina dell’eCommerce sulla quale completare eventualmente l’acquisto. Bastano solo due click.

Il consumo di video in Italia

Sebbene di shoppable video si parli già da 3 anni, quando Google e Unilever presentarono il primo canale di tutorial shoppable TRESemmé, è oggi che questo strumento ha la possibilità di affermarsi in maniera più forte e radicarsi nelle strategie di comunicazione delle aziende, a qualunque settore appartengano. Secondo la società di ricerca comScore, infatti, i video online sono fra i contenuti più consumati dagli utenti desktop e mobile: a gennaio 2016 sono stati quasi 30 milioni gli utenti che hanno guardato un video online da Pc, una cifra pari all’intera audience desktop, e 16,3 milioni coloro che invece l’hanno fatto attraverso i propri dispositivi mobili. Di qui la considerazione del canale video come volano per l’utilizzo di Internet da parte di utenti e aziende del nostro Paese.