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E-commerce Trends

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16/09/2015

eCommerce: i mercati top e i trend di settore

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Se le vendite online e il commercio elettronico sono il vostro pane quotidiano, volgendo lo sguardo un po’ (parecchio) fuori dalle finestre del browser che riproducono il vostro sito web, almeno una volta nella vita vi sarà probabilmente capitato di chiedervi quanto valga il mercato dell’eCommerce negli altri Paesi del mondo, in quale fascia oraria avvenga la gran parte delle vendite al di fuori dell’Italia, quale sia lo Stato con la più alta percentuale di online shopper o ancora quali siano i prodotti più acquistati.

Non solo apparenti curiosità, ma soprattutto numeri preziosi e trend di mercato che è doveroso tenere in considerazione nel momento in cui doveste decidere di estendere il vostro business oltreconfine. Secondo il rapporto Ecommerce in Italia 2015 di Casaleggio Associati, solo il 32% delle aziende italiane dispongono di un sito multilingua, il 36% vende solo in Italia e il 16% ha un sito esclusivamente in italiano. Primo passo di una strategia di internazionalizzazione è dunque la creazione di un sito multilingua, facilmente fruibile anche da clienti esteri. Ma qual è lo stato dell’eCommerce e la predisposizione degli utenti verso gli acquisti online nel resto del mondo? Secondo l’infografica di Remarkety, che fotografa lo stato attuale del mercato globale dell’eCommerce esaminando vendite, trend e statistiche dei 10 Paesi del mondo più all’avanguardia nel settore, il primato come principale driver della crescita dell’eCommerce a livello mondiale spetta sorprendentemente alla Cina, con oltre 560 milioni di dollari di spesa previsti per il 2015. Oltre a essere il Paese più popoloso al mondo (e con i tassi di crescita più alti quanto a shopping online), la Cina vanta un primato anche per quanto riguarda l’età media dei suoi utenti Internet: 25 anni, a conferma del largo successo del fenomeno dello shopping online soprattutto fra i giovani. Si accontentano del secondo gradino del podio gli Stati Uniti, con poco meno di 350 milioni di dollari di fatturato previsti per quest’anno, le cui piccole e medie imprese nel 72% dei casi non sono dotate neppure di un canale di vendita online. Leader d’Europa viene incoronato il Regno Unito, con circa 94 milioni di spesa previsti entro dicembre 2015. Le vendite online rappresentano ben il 30% dell’economia del Paese e la gran parte di esse si realizza dopo le 18, quindi al di fuori dagli orari lavorativi. La più alta percentuale di online shopper rispetto al totale degli utenti Internet spetta al Giappone (97%), i cui abitanti sembrano preferire lo smartphone quasi più del computer per i propri acquisti online, oltre a dilettarsi particolarmente nella lettura delle email. Se dunque avete in programma di estendere il vostro business in questo ‘angolo’ di Asia orientale, è molto probabile che le vostre strategie di vendita online riscuotano successo. Se la Germania e la Francia occupano rispettivamente il quinto e il sesto posto in classifica, con un mercato pari a 74 e 42 milioni di dollari e nessun dato rilevante se non la predilezione per il computer per gli acquisti online, la Corea del Sud conquista il primato come Paese in cui Internet cresce più velocemente e il 50% degli acquisti online proviene da smartphone. E l’Italia? Sebbene rimanga fuori dalla top 10 stilata da Remarkety e parecchio lontana dal raggiungere le cifre di Paesi europei come la Francia, la Germania e il Regno Unito, i numeri del 2014 e le previsioni per il 2015 relativi all’Italia sono tutt’altro che negativi: secondo l’ultima indagine dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano, infatti, il nostro Paese chiuderà l’anno con un fatturato di circa 15 milioni di euro (+15% previsto rispetto ai 13 milioni del 2014), all’interno del quale l’acquisto tramite dispositivi mobile peserà per circa 2 miliardi di euro (una percentuale del 12% sul totale che nulla ha da invidiare a quella di Paesi come gli Stati Uniti, la Francia, il Canalda, il Brasile e la Russia). Il consiglio con il quale vogliamo lasciarvi al termine di questa carrellata di numeri è di costruire il vostro messaggio sulla base dei trend in atto, del mercato di riferimento e del pubblico al quale intendete comunicare, così da non disperdere gli sforzi economici derivanti dall’estensione oltreconfine del vostro business e ottenere il massimo riscontro in termini di guadagni.