Wavemaker lancia BEasT, il tool per prevedere e misurare l’efficacia del branded content
Il nuovo strumento permette di valutare con un unico indicatore le attività che coinvolgono influencer, talent, media partnership comparandole tra di loro e con le altre attività media
In un momento storico in cui la sensibilità delle aziende sull’attenzione ai contenuti di brand da parte dei consumatori è particolarmente forte, Wavemaker Italy annuncia il lancio di BEasT: acronimo di Brand Experience Assessment Tool, è un sistema completo di valutazione, comparazione e potenziale selezione per tutte le attività di branded content, sviluppato dall’agenzia guidata da Luca Vergani con l’obiettivo di aiutare i clienti a prendere decisioni sempre più efficaci in questo campo.
Media partnership editoriali, collaborazioni con talent & creator, attivazioni speciali sono tutte attività che sono sempre risultate complesse da valutare e comparare in maniera univoca in termini di risultati ed impatto a causa della mancanza di una “currency” comune ed un framework completo sul mercato.
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“Con BEasT, per la prima volta, le aziende hanno la possibilità di confrontare le attività di branded content con i progetti che hanno un riscontro più diretto sul business. Offriamo ai brand un sistema completo per aiutarli a prendere decisioni sempre più informate ed efficaci” afferma Filippo Giannelli, Strategy Lead di Wavemaker Italy.
Grazie a un algoritmo proprietario e a una solida metodologia di analisi, BEasT offre la possibilità di mettere a confronto con un unico indicatore attività per loro natura molto diverse per obiettivi, dimensione, tipologia, budget, touchpoint e/o supporto media, valutandone i risultati complessivi, anche rispetto ai costi associati e alle specifiche modalità di amplificazione delle attività.
Come funziona BEasT?
Lo strumento valuta i due momenti principali all’interno del processo decisionale relativo alle attività di branded content e progetti speciali: ex-post ed ex-ante. Più nel dettaglio, spiega Wavemaker in una nota:
Fase ex-post: nella fase ex-post – cioè a progetto concluso – il BEasT permette di post valutare efficacemente ogni attività di branded content, i progetti speciali, le attivazioni social o BTL, con un duplice beneficio: da un lato misura in modo univoco efficacia ed efficienza delle iniziative di branded content, analizzando i risultati del singolo progetto su livelli diversi, quantitativi e qualitativi (visibilità, ingaggio e rilevanza), e ricavandone, per la prima volta, un indicatore sintetico complessivo denominato Roi-x; dall’altra, proprio grazie a questo indicatore, consente una comparazione di iniziative diverse per mix, varietà di kpis e dimensione di investimento a sostegno, che fino ad oggi erano difficilmente confrontabili fra loro.
Nell'immagine: un esempio di confronto tra progetti di branded content usando l'indicatore Roi-x
Fase ex-ante: Nella fase ex-ante – cioè in fase di sviluppo del progetto – il BEasT supporta i clienti nello scouting di potenziali partner e community da coinvolgere, con l’obiettivo di identificare le soluzioni che possano risultare più efficaci rispetto agli specifici obiettivi. Questa valutazione avviene sia su metriche quantitative, stimando i potenziali risultati del pool di partner in analisi, sia su logiche qualitative, indagando il “fit” e la miglior affinità di un determinato player rispetto ad altri, in termini di tone of voice, obiettivi e target di riferimento dell’attività in pipeline. Questa fase, inoltre, permette di valutare il potenziale del singolo partner in termini di visibilità ed engagement in relazione anche ai benchmark di agenzia.