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31/07/2025
di Simone Freddi

Meta cresce (+22%) grazie alla pubblicità e rilancia sull’AI: obiettivo superintelligenza personale

Il colosso social pubblica i risultati del secondo trimestre: ricavi a 47,52 miliardi di dollari. Intanto, Mark Zuckerberg condivide la sua visione sull’intelligenza artificiale

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È una trimestrale al di sopra delle attese quella annunciata da Meta: la capogruppo di Facebook, Instagram e WhatsApp ha abbondantemente superato i target previsti sui ricavi, dimostrando che la crescita dell’attività pubblicitaria resta solida e in grado di sostenere gli ingenti investimenti in atto sull’intelligenza artificiale.


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Nel secondo trimestre, la società guidata da Mark Zuckerberg ha registrato ricavi per 47,52 miliardi di dollari, in aumento del 22% sullo stesso trimestre di un anno fa, quasi tre miliardi in più rispetto ai 44,80 miliardi attesi dagli analisti. Meta ha inoltre alzato le stime per il trimestre in corso, prevedendo ricavi compresi tra i 47,5 e i 50,5 miliardi di dollari, contro una stima media di Wall Street di 46,14 miliardi.

Capitolo spese: Meta ha confermato che la crescita delle spese in intelligenza artificiale è in linea con le previsioni. Le spese in conto capitale (CapEx) per il 2025 sono state aggiornate in una forchetta tra i 66 e i 72 miliardi di dollari, sostanzialmente in linea con le attese (64–72 miliardi). Risorse che serviranno non solo per potenziare l’infrastruttura tecnologica e accelerare lo sviluppo di modelli come Llama 4, ma anche per finanziare un piano particolarmente aggressivo di assunzioni nel settore AI.

L’AI sta già mostrando risultati concreti nel business pubblicitario: secondo quanto dichiarato da Zuckerberg, l’uso del nuovo modello di raccomandazione per le inserzioni, basato su AI e arricchito con più segnali e un contesto più ampio, ha generato un aumento delle conversioni pubblicitarie di circa il 5% su Instagram e del 3% su Facebook.

Cresce inoltre l’utilizzo delle funzionalità di generative AI per la creazione degli annunci, una tendenza destinata a consolidarsi. A tal proposito, Zuckerberg ha dichiarato: «Questo sarà particolarmente utile per i piccoli inserzionisti con budget limitati, mentre le agenzie continueranno ad avere un ruolo importante nell’aiutare i grandi brand a utilizzare questi strumenti in modo strategico».

La visione di Zuckerberg: verso la “superintelligenza personale”

Se da un lato dunque l'AI è essenziale nell'alimentare la crescita della pubblicità, sul tema la visione della società è ben più ampia. Lo ha spiegato Mark Zuckerberg in un post ufficiale al centro del quale c'è l’idea di una “superintelligenza personale”: un assistente AI avanzato, capace di conoscere profondamente l’utente e aiutarlo a raggiungere i propri obiettivi quotidiani.

«Ognuno di noi – dice Zuckerberg nel video – avrà una superintelligenza personale che ci aiuterà a creare ciò che desideriamo vedere nel mondo, a vivere qualsiasi avventura e a crescere fino a diventare la persona che vogliamo essere».


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Per guidare questa nuova fase, Meta ha lanciato i Superintelligence Labs, una sorta di startup interna focalizzata sullo sviluppo della superintelligenza. Il team è guidato da Alexandr Wang, fondatore di Scale AI (di cui Meta ha acquisito il 49%), ed è al centro di una massiccia campagna di recruiting. Secondo alcune indiscrezioni, Meta avrebbe offerto fino a un miliardo di dollari a un membro della startup Thinking Machines Lab, fondata da Mira Murati (ex CTO di OpenAI), senza però riuscire a concludere l'accordo.

Parallelamente, l’azienda sta investendo in nuove infrastrutture: a metà luglio Zuckerberg ha annunciato la costruzione di due nuovi e imponenti data center per sostenere la crescita dei carichi computazionali legati all’AI.

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