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OneDay Post-it

A cura di OneDay

Piccole news ad alto impatto raccontate da OneDay Group! Dagli approfondimenti sull'ecommerce, passando per le novità dal mondo della comunicazione, fino ai temi che riguardano le nuove generazioni. Post-it è uno spazio di condivisione perchè è grazie alla contaminazione che nascono idee innovative e non convenzionali!

22/01/2021
di di Gabriele Tamborrino Orsini, Creative Strategy Specialist di ZooCom

DDD – Deep Dive D.A.D.

Dopo quasi un anno di pandemia molti settori sono stati danneggiati. Quasi tutti troveranno il modo di riprendersi, ma c'è una categoria che non potrà tornare indietro: gli studenti

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Dopo quasi un anno di pandemia questa anormale normalità fa parte di noi. Alcuni settori hanno riscontrato addirittura dei “benefici” in questa situazione, come il delivery e le piattaforme di e-learning, altri hanno assistito solo a lievi modifiche, ad esempio la grande distribuzione, le farmacie e i servizi. Altri ancora sono stati colpiti duramente, pensiamo alla ristorazione, al cinema, al turismo. Ma prima o poi si rialzeranno.

C’è solo una categoria che certamente non può “recuperare”. Si tratta degli studenti i cui mesi trascorsi a casa anziché tra i banchi, non torneranno.

Ma in cosa consiste questa D.A.D. di cui si sente parlare continuamente? Sì ok, la scuola a distanza ma in dettaglio, cosa è cambiato?

Cosa vive la GenZ? Nella pratica di tutti i giorni, cosa succede?

Non lo sapete?

Ebbene io sì. Perché ho un infiltrato: mio fratello ha appena compiuto 17 anni, si chiama Gianmaria, fa il quarto liceo scientifico a Perugia e non torna in classe da quasi un anno.

L’ho intervistato ma in un modo leggermente diverso rispetto ad un classico scambio di domande e risposte. Ho lasciato che parlasse a ruota libera per quasi 57 minuti, facendomi raccontare la scuola che vive da marzo 2020.

Infine, ho deciso di riportare tutti i contenuti emersi in un elenco di concetti. Così posso condensare molte più informazioni, renderle facili da consultare e arricchirle di citazioni dell’intervistato.

Iniziamo quindi con il classico suono la campanella. Anzi, non più.

- Alle 08:10 ci si collega tutti insieme per la prima ora di lezione, la prof fa l’appello.

- “Praticamente non esistono più i ritardi” (cit.). Mentre prima se entravi in aula 5/10 minuti dopo l’inizio della lezione veniva segnato il ritardo sul registro, ora è facile trovare una scusa ed entrare un po’ dopo.

- Le assenze esistono ancora invece, ma ci sono anche quelle “parziali”. Ovvero non collegandosi alla lezione della terza ora si può essere assenti solo a quella.

- I prof non indagano il motivo per cui hai seguito le lezioni precedenti ma non ti presenti alla sua ora, per fortuna. Anche perché effettivamente non ci sarebbe mai un motivo valido con cui giustificarsi.

- “Il motivo secondo me riguarda la nuova dimensione. Perché non si rapportano più con l’ambiente-scuola e basta ma con la casa e la vita degli studenti”. Nel senso che ora è come se i professori fossero, in parte, coinvolti in quello che succede in casa. Prima si rapportavano solo con noi, ora si accorgono che proprio durante una lezione o un’interrogazione possono gravitare fratelli, sorelle, genitori e tutte le vicende di una casa che comunque sta vivendo intorno a noi.

- Naturalmente se la prof ti interpella durante la lezione e non rispondi, vieni considerato assente. A meno che... non sfrutti la “scusa del microfono” che non fallisce quasi mai.

- Ci sono sempre strategie per “non fare un ca**o” (giocare alla playstation, fare la doccia, addirittura uscire) a meno che non hai i prof della “telecamera obbligatoria”.

- Quando finisce la lezione c’è un “coro di arrivederci” e tutti lasciano la chiamata. Se qualcuno non era davanti allo schermo capita che possa rimanere da solo collegato anche per 10 minuti e nel frattempo arrivano “gli screen sul gruppo della classe”.

- “Non esiste la ricreazione ufficialmente”. Un motivo vero e proprio sembrerebbe non esserci ma si passa semplicemente da una lezione all’altra. A meno che non scrivi alla prof su whatsapp di darti qualche minuto per fare una pausa.

- “C’è un po’ di lassismo da parte dei professori in generale. Anche loro si sono un po’ stufati forse”. Nel senso che non ci sono regole inflessibili come invece sarebbe stato normalmente nella scuola in presenza.

- “In generale la D.A.D. è un po’ un’anarchia. Non è cambiato molto da aprile quando era appena iniziata”.

- La distribuzione tra verifiche scritte e interrogazioni è uguale a prima.

- “Chiaramente la possibilità di copiare è alle stelle”.

- Un po’ come prima, copiare dipende dalla scaltrezza e dalla severità dei prof. anche se ora però c’è la variabile delle competenze digitali.

- Durante i compiti in classe tutte le webcam devono essere accese in teoria, anche se anche lì ci sono sempre delle scappatoie tecnologiche e “dipende da quanto i prof hanno voglia di verificare quello che gli diciamo”.

- Le interrogazioni che prima si facevano alla lavagna ora ognuno le fa come può. Per esempio, nelle interrogazioni di matematica se bisogna fare le equazioni: “quelli più fighetti usano l’iPad e l’Apple Pen”, qualcuno scrive con il mouse “ma viene una me**a”, oppure si può scrivere sul quaderno e poi dettare alla prof.

- Chiaramente durante le classiche interrogazioni alla lavagna non si poteva avere aiuto dai compagni mentre ora, anche se la webcam deve essere accesa, è possibile che ti suggeriscano. Ma dipende dalle materie.

- Ad esempio: con matematica puoi avere gli auricolari e qualcuno ti detta le formule o i teoremi che non ricordi; “con i paradigmi e le declinazioni di latino è il top perché li mandano su whatsapp”; storia o filosofia invece è quasi impossibile, “puoi permetterti di non studiare le date perché sono facili da suggerire”.

- Ma in generale c’è sempre una possibilità in più di essere aiutati, anche perché “quello che suggerisce non rischia niente”.

- Educazione fisica per quasi tutti è diventata una materia di teoria con le regole degli sport, le basi dell’alimentazione e “qualcosa di anatomia”.

- Nel complesso non è cambiato molto per quelli che andavano bene. Invece per chi se ne fregava dello studio “è più facile salvarsi”. Quindi con la D.A.D. capita di fare meno per avere lo stesso risultato di prima.

- “Nessuna materia è meglio insegnata con la D.A.D. perché prima avevi tutti gli strumenti tecnici ma in più c’era il contatto umano”.

- “Siamo sempre tutti un po’ spettinati, le ragazze tendenzialmente struccate, non so bene come si vestono gli altri perché praticamente si vede solo la faccia. Secondo me molti rimangono in pigiama, almeno sotto”.