L'AD Rai Giampaolo Rossi annuncia la serata evento con Benigni il prossimo dicembre
«Innovazione, nuovi linguaggi e nuova cultura televisiva. La Rai è un’azienda in trasformazione». Con queste parole l’Amministratore Delegato Giampaolo Rossi ha inquadrato la presentazione dei palinsesti Rai 2025/2026, andata in scena venerdì a Napoli. Una dichiarazione che sintetizza lo spirito con cui il servizio pubblico guarda alla nuova stagione: consolidare i successi, introdurre elementi di novità e riaffermare la centralità culturale e produttiva della Rai nel sistema dei media italiani.
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“L'anno scorso è stato l'anno degli anniversari, voglio provare a raccontarvi l'idea che abbiamo della Rai di domani e che ci sta già premiando”, ha aggiunto Rossi davanti alla platea di giornalisti e addetti ai lavori.
Il riferimento alla stagione appena conclusa, che ha regalato buoni risultati sul fronte degli ascolti: le reti generaliste Rai hanno superato i 5 milioni di telespettatori in ben 228 serate su 272, assicurando una copertura giornaliera che coinvolge oltre metà della popolazione italiana, secondo i dati presentati sul palco dell’ Auditorium Domenico Scarlatti del Centro di Produzione Rai partenopeo.
Di conseguenza, non sorprende che i palinsesti della prossima stagione puntino innanzitutto sulla continuità delle proposte di maggior successo. Rai 1 conferma il suo assetto con “Tale e Quale Show” di Carlo Conti al venerdì, “Ballando con le Stelle” di Milly Carlucci al sabato (che festeggerà i 20 anni), e “The Voice Senior” con Antonella Clerici da novembre. In access prime time tornerà “Affari Tuoi” con Stefano De Martino, autentico mattatore della scorsa stagione.
Sul fronte informazione, restano centrali programmi come “Chi l’ha visto?”, “Report”, “PresaDiretta”, “Amore Criminale”, “Indovina chi viene a cena” e “Farwest”, a cui si aggiunge il talk d’inchiesta “Lo Stato delle Cose” condotto da Massimo Giletti.
Le novità: star internazionali e produzioni digitali
Accanto alle conferme, ad arricchire la nuova stagione ci sono alcune sorpese, con una serie di stelle italiane e non solo. La prima novità è il ritorno di Roberto Benigni con una serata evento in prima serata su Rai 1, in onda a dicembre in concomitanza con la chiusura del Giubileo: «Dal cuore simbolico e spirituale della Città del Vaticano prenderà forma un racconto che unisce il linguaggio dell’arte alla profondità della fede», ha spiegato Rossi, sottolineando il valore dell’evento.
La seconda novità è l’ingresso nel cast di “Un posto al sole” di Whoopi Goldberg, attrice pluripremiata e conosciuta in tutto il mondo, che interpreterà un personaggio ricorrente in una storyline speciale prevista per il 2026, anno del trentennale della soap di Rai 3 che riscuote successi anche fuori dai confini italiani.
Infine, Kevin Spacey sarà protagonista di “Minimarket”, una nuova sitcom per RaiPlay ideata da Filippo Laganà e Marco Posani. Una scelta audace che segna l’intenzione della Rai di investire su produzioni originali per il digitale, in linea con l’evoluzione dei consumi e del pubblico.
In generale, la prossima stagione vedrà un incremento di film e serie TV, con attenzione particolare alla produzione europea. Rai 2 trasmetterà l’ambiziosa serie “Rise of Raven”, coproduzione austro-ungarico-tedesca ambientata nel tardo Medioevo, e “Occhi di gatto”, nuova produzione francese al femminile. Confermata anche “Morgane – Detective Geniale”, che consolida l’offerta del crime d’autore.
Sanremo: «Faremo il Festival, ovunque sarà»
Rossi non ha mancato di affrontare il tema più atteso, quello del Festival di Sanremo 2026: «Siamo fiduciosi sull'esito del bando e sulla risposta del Comune ma stiamo già iniziando a lavorare per il prossimo Festival, che Rai può fare ovunque grazie alla sua macchina organizzativa e produttiva».
Per Rossi, «il tema del Festival di Sanremo è centrale nell'identità della Rai. È il Festival di Sanremo ma è soprattutto il Festival della Rai. Senza la Rai non esisterebbe non solo per quello che la Rai ha fatto per il Festival ma anche a livello produttivo. È difficile che in Europa ci siano broadcaster in grado di mettere in piedi uno show così ogni anno in spazi che, al di là del valore storico del teatro Ariston, non sono adeguatissimi per uno show di questo tipo. E non è un caso - ha aggiunto - che nel bando del Comune tra i broadcaster che potevano partecipare in Italia c'è solo la Rai». Rossi ha concluso: «Ovvio che la Rai farà un Festival anche se, come invece noi pensiamo, non dovesse essere a Sanremo».