Il secondo appuntamento di ESGTalk, la serie di incontri promossa da Uniting Goup per diffondere una cultura comunicativa della sostenibilità - dal titolo volutamente provocatorio, “Falla girare” - ha messo al centro un confronto tra leader aziendali, accademici, innovatori e giovani changemaker accomunati dalla convinzione che la sostenibilità non è più una narrazione solo da scrivere, ma un’azione da attivare, praticare e moltiplicare.
Circular Communication: verso una comunicazione che genera impatto
Cuore dell’incontro è stato il concetto di Circular Communication, naming ideato da Uniting Group per indicare un approccio che vede la comunicazione diventare uno strumento di cambiamento culturale, capace di attivare comportamenti sostenibili dentro e fuori le organizzazioni e generare valore condiviso.
Durante l'evento è emerso che le persone non vogliono più solo essere informate, vogliono partecipare al cambiamento. La credibilità si costruisce coinvolgendo attivamente comunità, dipendenti, clienti e territori in un ciclo continuo di ascolto, azione e restituzione.
Sostenibilità strategica: la risposta al tempo della complessità
Nel contesto attuale, segnato da crisi ambientali, instabilità geopolitiche e pressioni regolatorie sempre più stringenti, si rafforza l’idea che la sostenibilità sia oggi un asset strategico, non più un’opzione ma una condizione necessaria per la competitività e la resilienza nel lungo periodo.
Gli interventi susseguitisi nel corso della giornata hanno evidenziato l’urgenza di integrare i criteri ESG nei processi decisionali e nei modelli di governance. "È questo approccio sistemico a permettere alle organizzazioni di anticipare i rischi, innovare i propri modelli di business e consolidare la fiducia dei propri stakeholder, interni ed esterni. Sostenibilità e performance economica non sono più opposti: camminano insieme", si legge nella nota di Uniting.
I giovani cambiano le regole del gioco
Uno dei temi più incisivi emersi durante l’incontro è stato il ruolo trasformativo delle nuove generazioni, non solo come consumatori più consapevoli, ma anche come portatori di una nuova idea di leadership, più orizzontale, inclusiva e guidata da uno scopo.
In questo contesto, la coerenza tra identità e comportamento aziendale diventa fondamentale: la reputazione non si costruisce solo con campagne di comunicazione, ma con azioni concrete, misurabili e condivise nel tempo.
L’impegno di Uniting Group
Con il supporto del proprio Advisory Board ESG, "Uniting Group affianca le organizzazioni nel percorso verso una comunicazione più autentica, misurabile e trasformativa. Il nuovo servizio proposto si fonda su un approccio strutturato: dall’analisi iniziale delle performance comunicative fino alla progettazione di strategie di Circular Communication, capaci di tradurre i principi ESG in valore percepibile e misurabile per tutti gli stakeholder", spiega il comunicato.
A sostegno di questa visione, l’Innovation Lab di Uniting Group sta testando un tool proprietario basato sull’intelligenza artificiale, in grado di analizzare i contenuti comunicativi aziendali in ottica ESG e assegnare un “ESGscore” sulla base della rilevanza, frequenza e coerenza dei temi trattati. Il sistema sarà in grado di generare un alert in caso di disallineamenti tra i diversi touchpoint di comunicazione, di potenziali rischi di ESGwashing o di esposizioni reputazionali critiche sui social media.
“I dati e gli insight emersi durante l’ESGTalk confermano un trend ormai irreversibile: i consumatori chiedono sostenibilità reale, non solo dichiarata. Cresce la domanda di prodotti responsabili, si consolida l’interesse per l’economia circolare e condivisa, si rafforza il valore dell’esperienza rispetto al possesso,” ha dichiarato Denise Lo Piparo, Chief Sustainability Officer di Uniting Group e moderatrice dell’incontro. “Tutto questo impone alle imprese una trasformazione profonda. Non si tratta solo di cambiare cosa si comunica, ma di ripensare come e perché si comunica, con l’obiettivo di facilitare il cambiamento, non solo raccontarlo.”