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13/12/2022
di Roberta Simeoni

Video on-demand: ecco perché l'AVOD si rivela un canale essenziale per i media planner nel 2023

Secondo una ricerca di Rakuten Advertising, gli spettatori italiani preferiscono sempre più il VOD rispetto alla tv live, ma si stanno anche orientando su servizi di streaming gratuiti con pubblicità per contenere i costi degli abbonamenti

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Questi sono tempi complicati per fare pubblicità ai consumatori più attenti ai costi. Trovare il canale giusto, che consenta flessibilità, nonché massimo impatto e portata, diventa per le agenzie e i marchi fondamentale per pensare in grande e migliorare le prestazioni.

Secondo una nuova ricerca di Rakuten Advertising l'AVOD è, in questo contesto, il mezzo in grado di soddisfare queste esigenze e il canale chiave per il 2023 e oltre.

Prima il video on-demand

La ricerca di Rakuten Advertising ha rivelato che il video on-demand non è più una componente opzionale del media mix, dato che l'86% degli spettatori europei consuma contenuti attraverso questo canale.

Il sondaggio, condotto su oltre 3.800 consumatori in tutta Europa, ha rilevato che il 29% degli spettatori italiani consuma contenuti esclusivamente tramite video on-demand.

Queste nuove informazioni sono importanti per agenzie e brand, poiché prendono in considerazione quali sono i canali migliori per raggiungere il proprio target. Il video on-demand non può essere escluso dal media plan, è ormai parte integrante del mix.

Accedere a un nuovo pubblico

In precedenza, un'ampia fetta del pubblico del video on-demand rimaneva preclusa agli advertiser, imprigionata com'era dietro le "mura" degli abbonamenti a pagamento.

Come per tutti gli altri paesi coinvolti nella ricerca condotta da Rakuten Advertising, si è riscontrato che gli abbonamenti a canali in streaming a pagamento in Italia sono la norma, dato che il 94% degli intervistati ne possiede almeno uno.

Tuttavia, la ricerca rivela che una migrazione da SVOD ad AVOD sembra farsi sempre più concreta. Circa il 65% degli spettatori italiani, infatti, sta pensando di guardare più servizi di streaming gratuiti con pubblicità, come conseguenza diretta dell'aumento del costo della vita. Con il 46% degli intervistati che dichiara che probabilmente taglierà i propri servizi in abbonamento per risparmiare sulle spese, per le agenzie questo è un momento estremamente propizio.

Capire l'atteggiamento verso l'advertising

La ricerca è, poi, andata ancora più in là, scoprendo come, in questi tempi non facili, le agenzie devono calibrare i loro messaggi per colpire gli spettatori.

Oltre a essere onesti e trasparenti (una richiesta frequente alla pubblicità), gli spettatori italiani preferiscono annunci pubblicitari che comunicano in che modo un brand sta cercando di aiutare. L'empatia diventa davvero la chiave per sbloccare questo pubblico e trasformare gli spettatori in clienti.

Cosa ci riserva il futuro?

L'AVOD è una parte fondamentale del mix. Escluderlo da un piano media non è ammissibile, quando quasi il 30% degli spettatori guarda esclusivamente video on-demand. Le agenzie si trovano in una posizione unica per raggiungere quei nuovi segmenti di pubblico che in precedenza non erano loro accessibili.

Combinando l'agilità della pubblicità nella CTV con il pubblico AVOD in forte crescita, le agenzie potranno pensare più in grande e realizzare risultati migliori nel 2023 e oltre.

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