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28/02/2019
di Caterina Varpi

Nielsen: ancora in crescita la fiducia dei consumatori italiani

I dati della Conference Board Global Consumer Confidence Survey svolta in collaborazione con Nielsen relativi al quarto trimestre 2018 conferma le aspettative positive degli italiani

Anche dopo l’exploit del terzo trimestre 2018, la fiducia dei consumatori italiani nel quarto trimestre 2018 continua a crescere, arrivando a quota 70 punti, marcando un incremento di 1 punto rispetto al trimestre precedente. In crescita anche su base tendenziale (+2 punti). Su base trimestrale anche la media Mondo è in aumento (+1 punto, da 106 a 107), cala invece di tre punti la media del continente europeo (si ferma a 84 punti). In particolare, è risultato compromesso l’indice di fiducia dei consumatori francesi, che perde ben 13 punti rispetto al trimestre precedente, e 15 rispetto allo stesso periodo 2017. La fiducia dei consumatori, rispetto al periodo luglio/settembre cala anche in Regno Unito (-4 punti, da 102 a 98), in Spagna (-3 punti, da 97 a 94) e in Germania (-2 punti, da 106 a 104). I numeri di questi Paesi sono però in linea con l’indice registrato alla fine del 2017. I dati emergono dalla Conference Board Global Consumer Confidence Survey svolta in collaborazione con Nielsen su base trimestrale. «L'ultimo aggiornamento della Consumer Confidence Survey – ha dichiarato Roberto Pedretti, Group President di Nielsen per il Sud Europa – sembra confermare le aspettative positive degli italiani, al contrario dei propri cugini d'oltralpe. Migliorano, infatti, la percezione della propria situazione finanziaria, la propensione all’acquisto e le aspettative occupazionali. La stabilità dei fatturati della GDO, che ha chiuso l’anno  con un +0,3% su base tendenziale, è in linea con il sentiment generale». In effetti, la propensione al consumo cresce di 2 punti percentuali (arrivano quindi al 27% quanti ritengono sia il momento giusto per fare acquisti). Parallelamente sale, dal terzo al quarto trimestre 2018, la percentuale di chi è positivo riguardo lo stato delle proprie finanze (33%, +1 punto) e, se aumenta il numero di persone che ritiene che il Paese sia in recessione (79%, +1 punto), aumentano sensibilmente anche coloro che credono che si uscirà dalla recessione nel 2019 (21% vs. 15% nel trimestre precedente, e 11% nel Q4 2017). Fa registrare un incremento, però, la percentuale di italiani che adottano misure per risparmiare: sono il 56%, +3 punti rispetto al trimestre precedente. Le principali voci di riduzione delle spese riguardano i pasti e l’intrattenimento fuori casa (indicati come possibile taglio rispettivamente dal 59% e dal 56% dei rispondenti), l’abbigliamento (54%) e i prodotti alimentari (il 39% passa/passerebbe a marchi più economici). Si risparmia anche su vacanze e soggiorni brevi (38%), sull’acquisto di oggetti per la casa (35%), su gas e elettricità (35%), sull’utilizzo dell’auto (35%), su spese telefoniche (29%), e sui device elettronici (26%). Una volta coperte le spese essenziali e accantonati i risparmi, tra le preferenze d’acquisto degli italiani spiccano proprio l’abbigliamento (47%) e i viaggi (39%, -6%, data anche la conclusione del periodo estivo e “vacanziero”), seguiti dal divertimento fuori casa e dai nuovi prodotti tecnologici, rispettivamente al 35% e 28%. Si usa il denaro “in più” anche per saldare prestiti (17%), ristrutturazioni domestiche (17%), fondi pensione (13%), fondi di investimento (10%). Il 18% del campione dichiara tuttavia di non potersi permettere spese ulteriori a quelle essenziali, arrivando a fine mese senza avere accantonato nulla per gli extra. L’analisi di Nielsen prende anche in considerazione le principali preoccupazioni degli italiani. In prima posizione c’è sempre il posto di lavoro (indicata dal 18% dei rispondenti, stabile vs. trimestre precedente). Seguono le preoccupazioni per l’economia nazionale (14%, in aumento) e per la salute (10%, in aumento). Si riducono lievemente le apprensioni relative a stabilità politica (4%) all’immigrazione (5%) e a ordine pubblico/criminalità (6%). La preoccupazione per l’aumento del costo delle utenze, invece, cresce di 2 punti (8%).

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