Simone Pizzoglio, vicepresidente di Manageritalia
In un mercato in cui “tutti comunicano”, distinguere competenza e improvvisazione è diventato cruciale. Ne è convinta Manageritalia, che insieme alla SAA–School of Management dell’Università di Torino, ha lanciato un progetto pilota per la certificazione delle competenze dei comunicatori professionali, sviluppato secondo la norma UNI 11483:2021 e gestito da un organismo accreditato da Accredia.
L’iniziativa è stata presentata mercoledì a Roma nel corso di un evento a Palazzo Merulana. Manageritalia punta a creare uno standard nazionale capace di riconoscere formalmente chi opera con professionalità in un settore sempre più strategico, anche nell’era dell’intelligenza artificiale.
Secondo Manageritalia, in Italia sono oltre 40mila i professionisti che lavorano nella comunicazione – dai comunicatori d’impresa ai creator – senza però un sistema condiviso che attesti competenze e responsabilità. La certificazione nasce proprio per colmare questo vuoto, offrendo alle organizzazioni un riferimento chiaro per identificare profili qualificati e, allo stesso tempo, valorizzando chi opera con rigore e consapevolezza.
Come ha spiegato Simone Pizzoglio, vicepresidente di Manageritalia, la certificazione è un investimento strategico sul futuro della professione e sul valore della buona comunicazione: «È un passaggio imprescindibile - ha sottolineato -. Viviamo in un contesto in cui l’informazione corre veloce, i rischi reputazionali sono elevatissimi e le organizzazioni hanno bisogno di professionisti capaci, preparati e responsabili. Certificare le competenze significa non solo tutelare chi lavora seriamente in questo campo, ma anche garantire alle imprese, alle istituzioni e ai cittadini una comunicazione di qualità, trasparente e affidabile».
Il modello prevede tre livelli di qualifica – Junior, Expert e Senior – pensati per rappresentare i diversi gradi di esperienza. La certificazione copre tutti i principali ambiti: comunicazione aziendale, pubblica e istituzionale, politica, sociale e terzo settore. La validità è di sei anni, con una verifica intermedia al terzo anno, e il rinnovo passa attraverso un percorso di formazione continua pari ad almeno 60 ore triennali.
L’iter di certificazione è strutturato per garantire trasparenza e verificabilità. Si parte dall’analisi del curriculum e dei requisiti formativi, seguita dalla valutazione dell’esperienza maturata. Il candidato affronta poi prove scritte – quiz e domande aperte – e una prova orale che permette di verificare competenze, consapevolezza del ruolo e capacità di applicazione pratica. Il costo dell’esame, gestito da SAA–Università di Torino, è di 450 euro.
Manageritalia accompagnerà il percorso con attività di formazione mirate e iniziative per diffondere la cultura della certificazione, promuovendo un riconoscimento formale che rafforzi l’identità professionale dei comunicatori. Un passo decisivo, sottolinea l’associazione, per garantire “una comunicazione di qualità, trasparente e affidabile” in un ecosistema informativo sempre più complesso.