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07/01/2021
di Alessandra La Rosa

Findus, Publicis Groupe vince la gara per il media europeo

La holding francese riconfermata dalla multinazionale Nomad Foods: si occuperà, anche in Italia, di un nuovo approccio al planning che darà più spazio a web e ecommerce

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Si chiude, con la riconferma di Publicis Groupe, la gara media europea di Nomad Foods, multinazionale di prodotti alimentari surgelati cui fa capo il brand Findus. Lo riporta Campaign.

Il pitch era stato avviato lo scorso settembre, con la volontà, da parte dell’azienda, di consolidare nelle mani di un unico gruppo le attività media, digitali ed ecommerce. Il processo coinvolgeva 10 Nazioni europee, Italia inclusa (il nostro Paese, insieme a UK, Francia e Germania, è il principale mercato del gruppo nella regione).

Tra i contendenti – in shortlist erano arrivati Omnicom, WPP e Publicis Groupe, ma inizialmente sarebbero stati coinvolti anche IPG e Dentsu – è stata la holding francese ad avere la meglio, e adesso sarà lei ad occuparsi di quello che, nelle intenzioni dell’azienda, dovrà essere un nuovo modello di gestione del media, più orientato alle performance e al ROI e che per la prima volta includerà anche l’ecommerce marketing.


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La holding precedentemente gestiva per Nomad Foods la media strategy, la pianificazione e l’acquisto media offline con Zenith e le attività di performance marketing con Performics. Adesso offrirà un modello di media integrato, con competenze provenienti dalle singole agenzie.

Stando a quanto dichiarato da Steve Axe, group chief marketing director di Nomad Foods, alla testata britannica, la nuova strategia media della multinazionale si svilupperà in particolare su tre assi: dati e “decision-making supportato da piattaforme”; marketing digitale; e, per la prima volta, shopper e ecommerce marketing, canale divenuto oggi particolarmente strategico sull’onda della crescita delle vendite online della società.


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Sebbene la fetta di investimenti destinata al digitale sia negli ultimi anni cresciuta considerevolmente, dall’1% di cinque anni fa al 30% di oggi, spiega ancora Axe, nel futuro la tv continuerà ad essere il mezzo principe del media mix dell’azienda: la quota dell’offline non scenderà al di sotto del 65%, ha dichiarato il manager, proprio in considerazione dell’importanza che la televisione riveste e continuerà a rivestire come canale di comunicazione dei brand della compagnia, riuscendo a garantire un’ampia reach. Ma nuova linfa andrà al digitale, considerando anche i cambiamenti nel comportamento e nelle abitudini dei consumatori durante il periodo della pandemia.

Nel nostro Paese il valore dell'incarico è stimabile in oltre 20 milioni di euro.

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