Simone Ranucci Brandimarte e Benedetta Parziale
Digitouch ha ottenuto la certificazione UNI/PdR 125:2022. L’ente di normazione UNI ha riconosciuto dunque al gruppo dunque l’impegno a favorire un contesto lavorativo inclusivo ed equo in seguito all’istituzione del sistema di certificazione della parità di genere, nato grazie ai fondi del PNRR.
La certificazione riguarda sia la capogruppo, Digitouch spa, sia le controllate Digitouch Marketing, Digitouch Technologies, Digitouch E-commerce Solutions e Conversion E3.
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Lungo il percorso di valutazione di differenti aree d’azione, per tutta Digitouch sono risultati particolarmente premianti non solo l'equilibrio nel Gender Mix (con bilanciamento tra la presenza di uomini e di donne), l’equità salariale per genere e l’opportunità di crescita e inclusione delle donne (con un’alta rappresentanza del genere femminile in ruoli manageriali), ma anche la presenza di governance e policy volte all’attivazione di percorsi di inclusione e parità e di misure di protezione della genitorialità e della maternità, nonché la chiarezza nelle politiche di recruiting e nei processi HR. Si confermano, così, la mission e la direzione intrapresa da Digitouch in merito ai temi D&I. Grazie a questo percorso inoltre è stato istituito un comitato costituito dal Presidente Simone Ranucci Brandimarte e dal Chief HR and Organization Officer Benedetta Parziale con l’obiettivo di garantire i processi di inclusione e parità.
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“La certificazione per la parità di genere si rivela un passo fondamentale nel percorso di crescita che Digitouch sta affrontando: un percorso che è fatto di numeri, ma anche e soprattutto di persone. È particolarmente significativo, inoltre, che la certificazione riguardi tutte le società del gruppo, mostrando come anche in ruoli e settori tipicamente e storicamente maschili, siamo riusciti a raggiungere l'equità e la parità di genere”, afferma Simone Ranucci Brandimarte.
“Aver ottenuto questa certificazione è un risultato di cui, in particolare, tutto il team HR va molto fiero perché ci permette di disporre di tutti gli strumenti necessari a favorire un contesto lavorativo inclusivo e in cui queste tematiche vengano trattate con la massima rilevanza, sia nei confronti dei dipendenti sia di tutti gli attori con cui entriamo in contatto”, conclude Benedetta Parziale.