Dieci anni possono essere un punto di arrivo o di ripartenza. Per Johannes, che nel 2025 festeggia il suo primo decennio, vale decisamente la seconda opzione. Nata nel mondo degli eventi, l’agenzia si è evoluta in una Experiential Technology Company, capace di muoversi con agilità tra una sfera più “manifatturiera” - fatta di produzione, installazioni, logistica e processi concreti - e un ambito creativo e tecnologico, dove strumenti come l’AI diventano leve per creare esperienze memorabili, coinvolgenti e misurabili.
Oggi Johannes progetta esperienze che emozionano il pubblico e forniscono ai brand dati qualificati, lead e insight concreti. Un equilibrio tra immaginazione e ingegneria, tra creatività e precisione operativa, che definisce l’identità dell’agenzia.
«In dieci anni siamo cresciuti molto, ma senza mai perdere la nostra natura di realtà curiosa, concreta e capace di innovare», racconta a Engage Vittorio Castelli, CEO e Founder. «Ci siamo evoluti ascoltando il mercato e mantenendo sempre forte il legame tra progettazione, produzione e relazione con le persone».
Il punto sul 2025 di Johannes
Il decimo compleanno arriva in un momento particolarmente favorevole. Johannes si appresta a chiudere il miglior anno della sua storia: più progetti, più qualità, collaborazioni solide e clienti in crescita.
«È un anno bellissimo, perché registriamo il nostro miglior fatturato di sempre, con una crescita di circa il 35% rispetto all’anno precedente», conferma Castelli.
«Il 2025 è l’anno in cui abbiamo raccolto i frutti di un percorso di efficientamento», aggiunge Simone Galbusera, Strategy and Sales Manager. «Abbiamo imparato a scegliere i progetti giusti e a valorizzare ciò che sappiamo fare meglio. Questo ci ha permesso di aumentare sia il volume sia la qualità del lavoro».
Il consolidamento dell’offerta - meno dispersiva, più mirata - ha premiato: «Johannes è percepita sempre più come un partner capace di affiancare brand e agenzie - in egual misura - non solo nella fase operativa, ma anche nella progettazione dell’esperienza e del percorso dell’utente», spiega Castelli.
Il valore delle esperienze: emozione, semplicità e dati
Non è la sola tecnologia o lo spirito innovativo a fare la differenza, ma come tutto questo viene messo al servizio dei brand e dei consumatori, come spiega ancora il CEO di Johannes: «L’esperienza diventa completa quando unisce emozione, semplicità e risultati concreti. Le soluzioni a cui puntiamo devono essere intuitive, fluide, capaci di coinvolgere chiunque, indipendentemente dall’età o dalla familiarità digitale, e allo stesso tempo raccogliere informazioni utili per i brand, per i quali studiamo experience personalizzate e ben integrate al contesto in cui vengono inserite».
Ed è qui che l’evoluzione tecnologica - AI compresa - diventa un alleato. «La tecnologia deve far sentire le persone a proprio agio e fornire valore ai brand», spiega ancora Castelli. «Un’esperienza funziona quando è naturale da vivere e quando restituisce dati, lead e insight utili. L’emozione e la misurabilità devono andare di pari passo».
Questa filosofia guida Johannes sin dal primo giorno: non un semplice fornitore tecnico, ma un abilitatore di relazioni tra brand e pubblico, capace di combinare creatività, capacità produttiva e strumenti avanzati.

[Alcune installazioni realizzate da Johannes]
Le parole d’ordine del 2026: sampling e sport
Se il 2025 è stato l’anno del consolidamento, il 2026 sarà quello dell’accelerazione, concentrata su due direttrici strategiche.
La prima è il sampling, dove l’esperienza - unita alla capacità di raccogliere dati in modo non invasivo - diventa centrale per i brand del largo consumo. Johannes ha già sviluppato soluzioni proprietarie per rendere il sampling più coinvolgente e misurabile, come la Sampling Machine (leggi qui). Il 2026 sarà dedicato a scalare, ottimizzare e strutturare ulteriormente questo verticale.
La seconda direttrice è lo sport, un settore strategico, popolato da brand che cercano nuove modalità di attivazione del pubblico. Qui dati, emozione e contenuto social si intrecciano naturalmente.
«Il 2026 sarà l’anno della verticalizzazione», spiega Simone Galbusera. «Sampling e sport sono gli ambiti dove creatività e dati si incontrano in modo naturale. Vogliamo concentrarci lì, con la stessa precisione con cui negli ultimi anni abbiamo costruito prodotti e processi».
A supporto di questo sviluppo, Johannes ha allestito nella sua sede una nuova stanza demo dedicata allo sport, pensata per far provare agli stakeholder del settore direttamente le soluzioni verticali e immergersi nel loro potenziale.
Parallelamente, l’agenzia proseguirà il lavoro sul consolidamento dell’offerta on-field e online con un obiettivo chiaro: fare bene concentrandosi sulle sue specializzazioni che guardano alla definizione di esperienze semplici ma memorabili, e capaci di generare valore concreto per i brand.
«Non vogliamo essere tutto per tutti», conclude Castelli. «Vogliamo eccellere in ciò che sappiamo fare e crescere in modo sostenibile, senza perdere la cura del dettaglio che ci ha portati fin qui».