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14/02/2019
di engage

Aprire, trasferire e conservare i file: la babele dei formati

Cambiando supporti e dispositivi, capita a tutti di trovarsi tra le mani file che non si è in grado di aprire, trasferire o conservare. Ecco qualche consiglio per risolvere il problema

Nonostante i media principali si muovano su format ormai standard, capita spesso di trovarci per le mani dei file che non sappiamo in che modo aprire, in particolar modo se utilizziamo determinati dispositivi con uno spettro di codec più limitato rispetto magari a un PC. Possiamo incorrere in questo tipo di difficoltà sia quando realizziamo in prima persona filmati e file audio, che quando li riceviamo o scarichiamo dalla rete. Si tratta infatti di una problematica sempre più frequente in un mondo dove i contenuti sono ormai pane quotidiano, sia per gli utenti più presenti sul web che per chi utilizza internet solo di rado. I casi più eclatanti sono quelli delle applicazioni di messaggistica, basti pensare a come Telegram e Whatsapp non si interfaccino sempre al meglio e, a seconda degli aggiornamenti, diventi impossibile trasferire file su uno o sull’altra app. Allo stesso modo non manca all’appello Apple, foriera di formati ostici che non sempre si possono facilmente esportare e riprodurre su tutti i dispositivi, e soprattutto sui nostri player preferiti. Per ovviare alla situazione entrano in campo alcuni software di conversione, trovate qui l’articolo dedicato a uno di questi. Attraverso un software sarà possibile prendere buona parte dei formati più esotici e portarli a uno più semplice e utilizzato, o magari fare il contrario per sfruttare determinate qualità.

Formati e conservazione

Un altro problema legato alla varietà di formati di file disponibili, sta nella conservazione dei nostri contenuti preferiti. Infatti, allo stesso modo in cui senza un mangianastri non possiamo più utilizzare una cassetta audio, capiterà nei prossimi anni di trovarci privi del codec adatto per riprodurre un determinato contenuto. Si tratta di una situazione spiacevole alla quale possiamo ovviare solo cercando di uniformare le nostre collezioni. La speranza inoltre è che "dall’alto" arrivi una forma di standardizzazione che riduca al minimo le differenze di codice nei contenuti audio-visivi. I convertitori sono un grande aiuto nell’opera di preservazione e diffusione di file codificati in formati meno noti. La grande varietà di qualità, e i diversi utilizzi dei formati, ci costringono quindi a uno sforzo se vogliamo poter utilizzare un determinato file dove vogliamo, oltre che essere sicuri di non vederlo diventare inutilizzabile nel giro di qualche anno, con l’avvento di nuovi player e il mancato supporto di formati ormai sulla via del tramonto.

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