24/11/2020
di Rosa Guerrieri

Fintech, crowdfunding e reputazione, Roberto Esposito (Ceo di DeRev): “Così la pandemia ci ha trasformati”

Roberto Esposito, ceo di DeRev

Se è vero che si può parlare di un’era pre-Covid per moltissimi aspetti dell’economia, lo è probabilmente ancora di più per quel che riguarda il fintech.

Ne è convinto Roberto Esposito, ceo di DeRev, esperto di innovazione, strategie di comunicazione e marketing non convenzionale e imprenditore particolarmente seguito sui social media, con 55mila follower su Facebook e 32mila su Instagram, dove quotidianamente fornisce informazioni e contenuti utili sul mondo dell’imprenditoria e delle startup e sui principali trend del web. La sua DeRev è tra le prime piattaforme di crowdfunding in Italia, inserita nel 2016 dalla Commissione Europea tra i cinque operatori di sharing economy più influenti in Europa per la capacità di generare empowerment, e nello stesso anno certificata da Altroconsumo come prima piattaforma in Italia per qualità e trasparenza del servizio.

Negli ultimi anni Esposito, insieme a DeRev, ha maturato una profonda esperienza nel mondo bancario e finanziario con collaborazioni prestigiose, tra cui Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Gruppo Sella e anche Banca d’Italia e sono pertanto significative le sue parole sull’ultimo Rapporto dell'Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano, secondo cui l’emergenza sanitaria avrebbe dettato una accelerazione del sistema verso una autentica Open Finance.

“Il digitale è la naturale evoluzione di quasi tutti i sistemi sociali, e quello economico-finanziario – osserva Roberto Esposito – non fa eccezione. Il comparto fintech ha senz’altro subìto un boost senza precedenti, con un +75% nell'apertura di conti bancari online, +32% di transazioni realizzate con app bancarie e +50% di pagamenti peer to peer. Ma l’open banking – rileva il Ceo di DeRev – può e deve essere visto come un passaggio verso uno scenario ancora più ampio, identificabile nell’Open Finance, che include anche attori diversi dalle filiere tradizionali come le grandi imprese tecnologiche e le aziende che offrono servizi digitali”. La lettura e l’interpretazione dei big data in ambito finanziario ha per esempio permesso a DeRev di fornire informazioni tempestive ai clienti, fondamentali per intercettare le nuove esigenze di mercato e accrescere il vantaggio competitivo.

Accanto al fintech anche lo stesso crowdfunding ha senz’altro conosciuto una rapida trasformazione. “Più che una trasformazione – sottolinea Roberto Esposito – il crowdfunding ha conosciuto una nuova percezione, a cominciare dai progetti di carattere sociale e civico. Il crowdfunding civico – spiega Esposito, insignito dal Parlamento Europeo in collaborazione con Microsoft della qualifica di Digital Democracy Leaders – rappresenta uno strumento innovativo, trasparente attraverso cui le pubbliche amministrazioni possono elargire fondi alle iniziative sul territorio con il contributo diffuso e la partecipazione attiva dei cittadini e degli altri attori del territorio”.

Per questo è stato ed è tuttora ampiamente utilizzato per sostenere le iniziative a contrasto dell’emergenza sanitaria: il crowdfunding riesce infatti a mettere insieme cittadini, aziende, comunità e istituzioni. “Sulla nostra piattaforma – continua Roberto Esposito - abbiamo di recente ospitato la campagna dell’Istituto Spallanzani di Roma, che ci ha scelto per finanziare le attività legate alla ricerca sul Covid-19”.

Nella sfera digitale è transitata l’economia ma anche la reputazione, cresce sempre di più l’esigenza di un supporto sulla comunicazione strategica di personaggi del mondo aziendale – amministratori delegati, manager e decision-maker – che sentono la necessità di un affiancamento sulla presenza digitale, e non solo. “Non stupisce – commenta Roberto Esposito –, oggi la scelta del profilo, dei toni, del linguaggio, della coerenza di tutte le componenti dell’identità online è più essenziale che mai, vista la possibilità quotidiana di reazioni dirette da parte dei consumatori ad eventuali cadute di stile o incidenti di percorso vari. Misurare le parole diventa un’espressione sempre più letterale e sempre meno metaforica.  La cura della personalità digitale è rilevante quanto e più dell’attenzione ad altri profili, perché gli utenti, le persone, le riconoscono un valore importante che si riflette su quello dell’azienda e di ciò che offre”.

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