Novità nelle regole per l'influencer marketing (foto di Plann da Pexels.com)
È online la versione aggiornata del Regolamento Digital Chart, che introduce diverse novità in materia di influencer marketing. Le principali modifiche riguardano la chiarezza della dicitura “influencer marketing”, nuove indicazioni per distinguere le collaborazioni sponsorizzate dalle attività non remunerate e l’introduzione di specifiche per garantire la trasparenza nelle autopromozioni. Il regolamento ora include anche i contenuti audio, come i podcast, e impone nuove regole per l’affiliate marketing.
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Dal 2019, il Regolamento Digital Chart è integrato nel Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale per regolamentare la trasparenza nelle comunicazioni digitali. Redatto dall'Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) e riconosciuto come punto di riferimento dall'AgCom, questo testo rappresenta una linea guida importante per garantire che i contenuti promozionali siano sempre riconoscibili, anche in conformità con il Testo Unico dei servizi di media audiovisivi.
L'aggiornamento odierno deriva da un tavolo tecnico promosso sempre dall'AgCom che ha coinvolto oltre 60 stakeholder, in vista del nuovo codice di condotta che dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno.
Le principali novità per l'influencer marketing del Regolamento Digital Chart
Tra i cambiamenti più significativi, la sezione dedicata all’influencer marketing è stata riformulata per migliorare la comprensibilità, con un lessico semplificato e una distinzione più chiara tra collaborazioni remunerate e contenuti creati senza rapporto di committenza, che sono ora nettamente distinti in due diversi articoli del regolamento.
L’articolo 1 specifica che i contenuti promozionali devono essere “di immediata visibilità” e che l’utente non debba intraprendere azioni ulteriori per riconoscerli come pubblicitari. E' infatti ormai noto che le caratteristiche delle piattaforme social mettano in maggiore evidenza l’elemento visivo rispetto a quello testuale e spesso da mobile dominano immagini e video, lasciano poche righe di didascalia visibili.
Anche i tool offerti dai social media per segnalare i contenuti promozionali possono essere usati per rendere la sponsorizzazione riconoscibile, purché "siano conformi alle indicazioni del presente regolamento", quindi siano idonei a consentire l’identificazione del messaggio con immediata visibilità, senza la necessità di ulteriori azioni da parte dell’utente, anche in caso di condivisione o frepost del contenuto su altre piattaforme.
Inoltre, sono stati aggiunti gli “audio” alla lista di formati promozionali da regolamentare, considerando così l’espansione dei podcast.
Un’altra novità riguarda i contenuti di affiliate marketing: oltre all'hastag specifico, è ora necessario aggiungere un hashtag che segnali in modo chiaro il contenuto pubblicitario tra quelli indicati nel regolamento (come per esempio #pubblicità). Questa doppia indicazione sembra mirare a evitare ambiguità, poiché il marketing di affiliazione può confondere gli utenti non abituati a questo tipo di contenuto.
Per quanto riguarda gli inviti a eventi o la fruizione di servizi gratuiti (come vacanze o cene offerti dai brand), il Regolamento ha inserito un punto specifico, anche in assenza di un pagamento diretto. Anche le autopromozioni, ossia i post relativi a brand o prodotti creati dagli stessi influencer, devono ora essere segnalate in modo esplicito come contenuti promozionali, al fine di garantire trasparenza verso il pubblico.