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05/07/2021
di Andrea Salvadori

Urban Vision investe nel digitale e nella misurazione. «Entro l’anno la prima offerta in programmatic»

Il punto con Alfredo Ricca, nominato nuovo General Manager, sul piano di sviluppo della società operativa nel settore dei restauri sponsorizzati di edifici, opere d'arte e monumenti

Alfredo Ricca e Gianluca De Marchi

Alfredo Ricca e Gianluca De Marchi

Urban Vision accelera sul fronte del digitale e delle metriche di misurazione con l’obiettivo di lanciare prima della fine dell’anno la sua prima offerta pubblicitaria in programmatic sui circuiti digital out of home.

Già oggi la società operativa nel settore dei restauri sponsorizzati di edifici, opere d'arte e monumenti «vanta un parco mezzi al 60-70% digitalizzato contro una media di mercato che non supera il 25%», spiega Alfredo Ricca, nominato nuovo General Manager di Urban Vision con il compito di accelerarne i piani di sviluppo incentrati sulla digital trasformation. «Ora l’obiettivo è valorizzare il valore commerciale dei nostri impianti con logiche che sono caratteristiche del mondo digitale. Dobbiamo quindi passare dalla vendita di posizioni, come avviene oggi, a pianificazioni pubblicitarie di audience che tengano conto delle coperture e dei contatti». 


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Il passaggio alla vendita di campagne a performance passa necessariamente da nuovi investimenti sul fronte delle misurazioni, «sia contando sulle nostre informazioni proprietarie sia sugli accordi che stipuleremo con provider che gestiscono dati di terza parte». 

Entro la fine del 2021, Urban Vision conta così di portare sul mercato la sua prima offerta programmatica, «con un modello di business che dobbiamo ancora definire ma che sicuramente verterà sulla partnership con diverse DSP, senza escludere la possibilità della realizzazione di una nostra piattaforma nell'ambito di un modello che potrà quindi essere ibrido».  

Il nuovo corso messo a punto sotto la regia di Alfredo Ricca sarà applicato a tutta l'organizzazione di Urban Vision, in Italia dunque e all’estero. La società opera da tempo infatti nel Regno Unito e in Portogallo, ha aperto nel 2019 le filiali in Spagna e Svizzera e ha stretto delle partnership anche nei mercati asiatico e sudamericano.
  
Intanto sul fronte dei risultati, Urban Vision conta di chiudere il 2021 con un fatturato in crescita del 20%, in linea con le previsioni del settore. «L’anno sta viaggiando a due velocità, gli inizi sono stati difficili, ma ora la ripresa è in atto con trend che forse in pochi si attendevano. La mobilità sta tornando ai livelli pre-Covid, la campagna vaccinale sta diffondendo ottimismo tra le aziende, la volontà dei brand è di tornare a comunicare e di farlo in modo sempre più sorprendente. Se la situazione non cambierà, non escludiamo di rivedere al rialzo gli obiettivi di crescita tra settembre e ottobre». Il ritorno ai valori del 2019, dopo un 2020 come noto disastroso per il tutto il comparto dell’esterna a causa della pandemia e del lockdown, «potrebbe quindi avvenire intorno alla metà del 2022».

Urban Vision è stata fondata nel 2004 da Gianluca De Marchi, Fabio Mazzoni e Daniela Valenza (ciascuno con il 10,41% delle quote societarie) e ha tra i propri azionisti la Media Vision del gruppo Sawiris (35,5%), WPP Group (20%), Finanziaria Cinema srl (10,41%) e Ares Vision (3%).

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