09/11/2020
di Lorenzo Mosciatti

Rcs: nel terzo trimestre utile di 4,4 milioni di euro e raccolta pubblicitaria online a +31%

Il gruppo editoriale guidato da Urbano Cairo chiude i 9 mesi con una perdita netta di 7,6 milioni di euro e un giro d’affari in forte calo

Urbano Cairo sulla scalinata del palazzo di via Solferino 28 a Milano, dal 1904 sede del Corriere della Sera

Rcs MediaGroup chiude i primi 9 mesi del 2020 con una perdita netta di 7,6 milioni di euro, in peggioramento rispetto all’utile di 40,7 milioni registrato nello stesso periodo del 2019, ma guadagna nel terzo trimestre un profitto di 4,4 milioni, in miglioramento rispetto ai 2,3 milioni dell’anno precedente. 

I ricavi, si legge nella nota stampa, sono stati nei nove mesi pari a 493,7 milioni, in forte calo rispetto ai 673,9 milioni in 2019. Alla flessione di 180,2 milioni hanno contribuito in misura significativa la mancata realizzazione nei primi nove mesi di alcuni eventi sportivi e non sportivi (-53,8 milioni tra ricavi diversi e pubblicitari), tra i quali il Giro d’Italia (realizzato in ottobre) e la Milano Marathon e alcuni grandi eventi spostati nell’esercizio 2021, il calo delle diffusioni dei quotidiani sportivi (-36,7 milioni), che hanno risentito della sospensione dello sport “giocato” ed il calo della raccolta pubblicitaria (-61,6 milioni al netto di quanto già considerato per gli eventi). 


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“Nei primi nove mesi del 2020, ed in particolare nel primo semestre dell’esercizio, i risultati del gruppo sono stati impattati dalla diffusione del coronavirus e dalle conseguenti misure restrittive per il suo contenimento poste in essere da fine febbraio da parte delle autorità pubbliche dei paesi interessati”, spiega Rcs. Tuttavia, “grazie alle azioni implementate per il sostegno e lo sviluppo dei ricavi e per il contenimento dei costi”, i risultati del terzo trimestre hanno registrato una crescita rispetto allo stesso periodo del 2019, con un Ebitda salito da 18,2 a 20,6 milioni e un utile migliorato da 2,3 a 4,4 milioni, nonostante il trend dei ricavi, scesi da 198,4 a 174,2 milioni, resti negativo”, mentre il fatturato digitale è risultato in aumento del 9%.

I ricavi digitali, che ammontano nel complesso a circa 108,6 milioni, hanno raggiunto un’incidenza del 22% sui ricavi complessivi (17,2% al 30 settembre 2019).

L'andamento della pubblicità

In Italia, nel terzo trimestre, la raccolta pubblicitaria è stata “sostanzialmente in linea con quella del trimestre analogo del 2019", con la raccolta online in crescita del 31% rispetto allo stesso periodo del 2019. 

I ricavi pubblicitari del gruppo sono stati invece nei nove mesi pari a 184,9 milioni (contro i 267,9 milioni dello stesso periodo del 2019), con una flessione originata essenzialmente dagli effetti sul mercato pubblicitario determinati dall’emergenza sanitaria e dal differimento di alcuni eventi, sportivi e non. La flessione dei ricavi pubblicitari è riconducibile principalmente a Unidad Editorial (-29,9 milioni), a Eventi Sportivi (-21,4 milioni), a Quotidiani Italia (-21,2 milioni) e a Periodici Italia (-10,9 milioni). La raccolta pubblicitaria complessiva sui mezzi online si attesta, nei primi nove mesi 2020, a 78,1 milioni, raggiungendo un’incidenza del 42% (33% nel pari periodo 2019) sul totale ricavi pubblicitari. In particolare, in Spagna la raccolta pubblicitaria complessiva sui mezzi online ha raggiunto un peso pari ad oltre il 59% del totale dei ricavi pubblicitari netti dell’area (52% al 30 settembre 2019).

I ricavi editoriali sono stati pari a 256,3 milioni (306 milioni nei primi nove mesi del 2019). La flessione è dovuta essenzialmente al calo dei ricavi editoriali de La Gazzetta dello Sport (-26,4 milioni) al decremento dei ricavi editoriali di Unidad Editorial per l’andamento delle diffusioni, solo in parte compensato dal buon andamento dei ricavi digitali. Anche i ricavi editoriali dell’area Periodici registrano una flessione, mentre quelli di Corriere della Sera sono complessivamente in crescita sia per l’effetto trainante dei ricavi digitali sia per il buon andamento dei collaterali. 

Indebitamento e previsioni di fine anno 

L’indebitamento finanziario netto di Rcs si attesta a 106 milioni e registra un decremento di 25,8 milioni rispetto al 31 dicembre 2019, confermando il trend in continuo miglioramento. I flussi di cassa positivi della gestione tipica (pari a 31,6 milioni) e gli effetti positivi della cessione di Last Lap (+4 milioni) hanno più che compensato gli esborsi per investimenti tecnici effettuati nei primi nove mesi dell’anno (9,9 milioni). L’indebitamento finanziario netto complessivo, che comprende anche debiti finanziari per leasing ex IFRS 16 (principalmente locazioni di immobili), per complessivi 160 milioni al 30 settembre 2020, ammonta a 266 milioni (307,1 milioni al 31 dicembre 2019).

Gli effetti della pandemia sulla gestione, in vista della fine dell’esercizio, “non sono al momento ancora prevedibili” ma Rcs “ritiene di disporre di leve gestionali adeguate per contrastare gli effetti dell’emergenza sanitaria nel 2020 e confermare quindi le prospettive di medio-lungo periodo del gruppo”.

“In considerazione delle azioni già messe in atto e di quelle previste, in assenza di un inasprimento delle misure per il contenimento del contagio, prolungamento della loro durata, o significativo ampliamento delle regioni classificate nelle più alte fasce di rischio, Rcs ritiene possibile confermare l’obiettivo di conseguire nel secondo semestre 2020 livelli di margini in linea con quelli realizzati nel pari periodo 2019, anche se “l’evoluzione dell’emergenza sanitaria, della situazione generale dell’economia e dei settori di riferimento potrebbe tuttavia condizionare il pieno raggiungimento di questi obiettivi”.

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