30/07/2020
di Lorenzo Mosciatti

MediaForEurope, in Spagna vince Vivendi. Mediaset: «Rilanceremo il progetto»

Doccia fredda per il gruppo di Cologno, pronto comunque a ripartire con l'operazione su nuove basi

Doccia fredda per Mediaset. La Corte di Madrid dà ragione a Vivendi e conferma la sospensione cautelare dell'operazione Mfe-MediaForEurope respingendo il ricorso di Mediaset Espana.

Il tribunale spagnolo, che aveva già bloccato l'operazione lo scorso autunno, riconosce dunque la liceità di Vivendi di opporsi alla nascita della holding europea della televisione. Il ricorso di Mediaset Espana chiedeva infatti di togliere la sospensione cautelare alla luce delle modifiche approvate allo statuto della holding olandese nella quale si sarebbero dovuto fondere Mediaset e Mediaset Espana.

Dopo la prima decisione della Corte di Madrid, la società che fa capo alla famiglia Berlusconi aveva infatti deciso di modificare lo statuto della holding olandese in chiave più favorevole a tutti gli investitori. Le due assemblee convocate appositamente a Milano e Madrid avevano quindi modificato lo statuto di Mfe, sottoponendone quindi la valutazione ai tribunali di partenza. Il giudice italiano ha dato ragione a Mediaset, mente quello spagnolo ha deciso diversamente, bloccando di fatto il progetto di Mfe. 

Tutto da rifare dunque per Mediaset, che in un nota ha annunciato che l'operazione MediaForEurope ripartirà presto su nuove basi. “La richiesta legale di Vivendi accolta oggi dal Tribunale di Madrid ha causato un grave danno a Mediaset, alla controllata spagnola Mediaset Espana, a tutti gli azionisti delle due società oltre che a tutto il sistema televisivo europeo. Ma poiché la nascita di nuovo broadcaster paneuropeo è oggettivamente resa sempre più indispensabile dal nuovo scenario economico, Mediaset ripresenterà al più presto su nuove basi l'operazione MediaForEurope”. 

“La necessità di un’unione televisiva europea è resa ancora più urgente dalla crisi di mercato generata dal Covid, Mediaset proseguirà nel progetto di sviluppo internazionale che verrà presto ripresentato seguendo una nuova strada. Con un assetto che garantisca sempre gli indispensabili vantaggi industriali e assicuri una governance solida e definita. In modo da evitare tranelli e capricci di chi è interessato solo a manovre finanziarie strumentali”.

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