Cambia la geografia del commercio
L’esplosione dell’online e le differenti modalità di acquisto hanno variato e continuano a modificare la geografia del commercio, anche se negli ultimi mesi si osserva un riallineamento delle dinamiche dei canali distributivi alla situazione pre-Covid. Emerge, tuttavia, in particolare la crisi degli ipermercati, con un calo delle vendite del 9,6%, considerando complessivamente sia la fase Covid che quella successiva. Il commercio di prossimità, dopo il balzo del 16,1% nel lockdown, ha registrato una flessione del 3,2% nel periodo giugno-agosto. Tra chi invece accelera, si trovano Specialisti Casa e Persona (+11,7% post lockdown) e continua il forte sviluppo degli acquisti LCC (largo consumo confezionato) nel canale virtuale (+96,4%).
“La crisi - conclude Roberto Liscia, Presidente di Netcomm - ha messo tutti gli attori del food&grocery di fronte alla necessità di accelerare la propria trasformazione digitale. Occorre che tutti i brand si preparino a soddisfare le nuove esigenze di consumo evidenziate e investano sull’export digitale e sui rapporti con i nuovi intermediari. Se i negozi di quartiere, ad esempio, dovranno costruire e rafforzare la rete di partner e operatori del digitale con cui collaborare per rispondere alle nuove richieste di mercato, le grandi insegne che già operano nell’e-grocery dovranno migliorare i servizi offerti e fidelizzare i nuovi consumatori raggiunti negli scorsi mesi”.