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27/10/2020
di Cristina Oliva

Milano Wine Week 2020, un evento internazionale ai tempi del Covid-19

Intervista a Riccardo Rabuffi, Amministratore Unico di Beacon S.r.l.

Riccardo Rabuffi

Riccardo Rabuffi

Anche la Milano Wine Week 2020 si è adeguata ai tempi scegliendo il digitale per rendersi fruibile dal grande pubblico: l’innovativa piattaforma Digital Wine Fair, la prima mai realizzata nel settore vinicolo, ha permesso a professionisti e buyer internazionali di collegarsi in diretta da ogni parte del mondo per partecipare da remoto alle varie iniziative in palinsesto.

Il tradizionale brindisi inaugurale è stato seguito in diretta streaming da oltre 5000 persone connesse da casa propria. Non sono mancati comunque gli eventi in presenza durante la kermesse che si è svolta dal 3 all’11 ottobre scorsi, nel rispetto ovviamente delle rigide normative imposte dall’emergenza sanitaria in corso.

Abbiamo voluto incontrare Riccardo Rabuffi, Amministratore Unico di Beacon - società attiva nell'ambito dell'internazionalizzazione di impresa e di business development, che ha affiancato gli organizzatori della Milano Wine Week nella delicata fase preparatoria dell’evento - per capire come si possa realizzare un evento internazionale di successo anche ai tempi del Covid.

La Beacon S.r.l. è da diversi anni impegnata su due fronti: aiutare le imprese italiane a entrare in nuovi mercati esteri e aiutare i propri clienti in Italia a sviluppare e migliorare la propria business performance. Quest’anno un nuovo progetto... che apporto e quali servizi avete offerto alla Milano Wine Week 2020?

Siamo molto contenti e orgogliosi di essere entrati nella macchina organizzativa di MWW. Questo progetto è stato per noi molto coinvolgente poiché fonde due ambiti che da sempre fanno parte del nostro lavoro: la promozione internazionale del vino e l’organizzazione di eventi. Negli ultimi anni abbiamo messo a punto un sistema il cui scopo è quello di fornire supporto e assistenza a 360° agli organizzatori di quelle che ormai chiamiamo affettuosamente le “Week Milanesi” (lavoriamo ormai da diversi anni a supporto anche della DesignWeek / FuoriSalone). Ci affianchiamo agli organizzatori sgravandoli da diverse incombenze, fornendo loro un sistema rodato capace di pianificare, implementare e monitorare medi/grandi eventi, anche in un periodo delicato come questo. Per MWW abbiamo imbastito un processo su misura che ha coperto diverse necessità: dall’impaginazione, stampa e distribuzione della Guida MWW2020, ai District Managers per il monitoraggio dei distretti sparsi su tutta Milano, fino alla creazione di una SalaOperativa dedicata che è diventata, nei giorni dell’evento, una centralina capace di ricevere, elaborare e gestire qualsiasi necessità relativa all’andamento degli eventi programmati.

I numeri di questa edizione, oltre 300 eventi fisici per un totale di 10.000 presenze attive distribuite nell’arco di 9 giorni, non hanno fatto rimpiangere quelli dell’annno scorso. Un bel risultato per quello che è di fatto il primo evento rilevante per il settore vitivinicolo da dopo il lock-down…

Gli organizzatori hanno fatto un lavoro eccellente modificando in corsa il concept della manifestazione donando alla MWW, in tempo da record, un’importante anima digitale da affiancare a quella fisica. Chi non ha potuto prendere parte alla varie attività in presenza ha potuto lo stesso vivere l’esperienza in digitale. Questo connubio ha portato, a mio avviso, la manifestazione a un nuovo livello.

Come è stata gestita la sicurezza dell’evento e come sono state fatte rispettare le limitazioni imposte a causa della pandemia da Covid-19? Le cantine e i consorzi partecipanti come hanno interagito con il pubblico?

Nulla è stato lasciato al caso. MWW ha stilato un rigido protocollo di norme, procedure e comportamenti il cui fine è stato tutelare tutti i partecipanti agli eventi fisici. In questa edizione MWW ha avuto due importanti Head Quarters: Palazzo Bovara e Babila Building. In queste due locations, si sono tenute la maggior parte degli eventi in presenza. Il programma è stato pensato per garantire le necessarie misure di sicurezza. Gli eventi sono stati in maggioranza degustazioni, masterclasses, assaggi guidati, conferenze e seminari con un numero ragionato di partecipanti tutti scrupolosamente registrati e monitorati. L’interazioni tra cantine, consorzi, buyers e pubblico consumatore sono state agevolate anche dallo streaming con diverse importanti città del mondo: il digital diventa uno strumento per supportare i processi d internazionalizzazione.

La crisi economica collegata alla pandemia avrà ripercussioni anche per il mondo vitivinicolo? 

Temo che alcune ripercussioni si siano già abbattute sul comparto. I mesi di lock-down e la timida ripresa, hanno messo in seria difficoltà molti locali. Questo si è inevitabilmente riflesso anche sui produttori di vino che hanno subito un duro contraccolpo. Con la ristorazione locale ferma, alcuni hanno compensato rivolgendosi in maggior misura al commercio online e al pubblico consumatore. Le vendite estere hanno subito un bel rallentamento e la cancellazione delle principali vetrine fieristiche internazionali non ha certo contribuito a rendere, per il comparto, il 2020 un anno da ricordare. Il mondo del vino è un settore economico estremamente rilevante per il nostro Paese e non è pensabile che possa rimanere in balia di questa situazione. Alcuni elementi fanno ben sperare: diverse imprese hanno voglia di riprendere i contatti con l’estero, nonostante le difficoltà, gli ordini, sebbene un po’ meno consistenti, hanno continuato ad arrivare. Confidiamo tutti in un futuro prossimo più positivo. Molto dipenderà anche dagli strumenti a disposizione di imprese e imprenditori per poter dare più slancio all’inevitabile ripresa.

Progetti futuri?

Recentemente, insieme ad altre due realtà milanesi, abbiamo dato vita a una rete di impresa chiamata PAG (Private Acceleration Group) intendiamo proporre una serie di attività congiunte per ripartire con le attività estere in Europa e in Sud Est Asiatico. Nel 2021 prevediamo di organizzare a Londra la terza edizione dei nostri “Italian Wine Journeys”, dei piccoli eventi riservati dove presentare i propri vini direttamente agli importatori con cui siamo in contatto. Sul fronte interno, ci impegneremo per proporre il nostro modello anche ad altre Weeks in scena a Milano. Siamo sicuri che la nostra città tornerà ad essere il riferimento Europeo per questo genere di Eventi.

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