28/04/2022
di Teresa Nappi

Radio: investimenti pubblicitari in crescita del 2,9% nel primo trimestre 2022

Gli ultimi dati diffusi dall'Osservatorio Fcp-Assoradio restituiscono una spesa sul mezzo in crescita del 6,6% nel solo mese di marzo, che contribuisce così alla buona performance registrata nei tre mesi

Gli investimenti pubblicitari radiofonici del mese di marzo 2022 hanno registrato un +6,6%, un crescita importante che porta il dato progressivo relativo al primo trimestre dell’anno a un +2,9%.

A dirlo, è l’ultima rilevazione dell’Osservatorio Fcp-Assoradio coordinata dalla società Reply.


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“Nel mese di marzo, abbiamo avuto conferma di quanto si andava delineando già il mese scorso, ossia della progressiva evidenza di un rinnovato clima di fiducia verso il mezzo radiofonico”, commenta il Presidente FCP-Assoradio Fausto Amorese.

“Nel primo trimestre 2022 risultano ampiamente favorevoli la maggioranza degli indicatori che teniamo in considerazione per valutare la solidità del contesto in cui operano le concessionarie associate. Oltre alla crescita dei fatturati è infatti fondamentale effettuare una parallela valutazione del trend degli inserzionisti e delle campagne pubblicitarie, che ha registrato rispettivamente il +23% e +11%. Ciò significa che l’incremento di fatturato del primo trimestre non è da ritenersi riconducibile a singoli fenomeni eccezionali, ma trova conferme in una base ampia di clientela ed un’articolata tipologia di merceologie”, continua nella sua analisi il Presidente.

“Le nostre consuete analisi, basate su un confronto in volumi di spazi (secondi), confermano nel primo trimestre 2022 il favorevole andamento di numerosi comparti economici. Fra di essi si sono distinti in particolare Distribuzione, Abitazione, Finanza-Assicurazioni, Alimentari, Cura persona, Turismo e viaggi. Prosegue nel frattempo l’attività associativa volta all’analisi ed allo sviluppo delle tematiche del settore radiofonico, condividendo obiettivi e percorsi operativi con le principali associazioni del nostro mercato”, conclude infine Amorese.

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