Nelle case degli italiani oggi ci sono complessivamente 21 milioni di Smart Tv e 20 milioni e mezzo di televisione tradizionali. Le tv connesse hanno dunque superato per la prima volta nel nostro paese quelle non collegate alla rete, un sorpasso annunciato da Auditel a Roma in occasione della presentazione del sesto Rapporto Auditel-Censis, significativamente intitolato “La nuova Italia televisiva”.
Dal sesto Rapporto Auditel-Censis emergono, come ha spiegato il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, “un aumento della visione in streaming: nel 2023 26 milioni e 300.000 italiani, il 45,8% del totale, ha fruito di contenuti televisivi su piattaforme e siti web; nel 2017 erano il 27% del totale e non raggiungevano i 16 milioni. Sono quindi aumentati del 66,2% nei sette anni considerati, con una spinta decisiva nell’anno della pandemia che si è mantenuta negli anni successivi (+7,3% dal 2022 al 2023). Di fronte a una tale trasformazione dei consumi, che vede protagonisti sul palcoscenico globale grandi gruppi multinazionali, i broadcaster italiani non si sono fatti trovare impreparati, anzi. Oggi con i loro cataloghi e le loro piattaforme, hanno dimostrato di poter tenere con gli ascolti lineari e recuperare preziose quote di ascolto aggiuntivo sulle piattaforme digitali”.
Nel suo studio Auditel ha contato 122 milioni di device nelle case degli italiani, cresciuti del 2,2% nell’ultimo anno e del 9,6% dal 2017 a oggi, per una media di circa cinque schermi per famiglia e oltre due schermi per individuo. Negli ultimi due anni le famiglie con smart speaker sono cresciute quindi del 29,2%. Aumentano anche le famiglie che hanno in casa almeno uno smartwatch, che sono oltre 1 milione e 200.000, pari al 5% del totale, con un incremento del 43,4% negli ultimi due anni.
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Negli ultimi sette anni le tv tradizionali si sono ridotte di 12 milioni e 100.000 esemplari, mentre le Smart Tv sono triplicate, passando da poco più di 7 milioni a 21 milioni (+13 milioni e 600.000 in valore assoluto).
La crescita degli schermi dipende esclusivamente dall’aumento di quelli connessi, che permettono di integrare i contenuti della tv lineare con l’offerta in streaming: nel 2023 sono 97 milioni, cresciuti del 31,7% negli ultimi sette anni e del 4,4% nell’ultimo anno, con una media di quattro device connessi per abitazione.
Il rapporto si fonda sulla ricerca di base Auditel (7 wave l’anno, 20 mila abitazioni visitate, 41 mila interviste face-to-face) che ha tre obiettivi: accertare la reale struttura e fisionomia delle famiglie, temperando e neutralizzando tutti gli effetti anagrafici e fiscali con cui esse sono spesso rappresentate; fotografare la società italiana in tutte le sue dimensioni, socio-demografiche, psico-grafiche, socioculturali, comportamentali; individuare le potenziali famiglie-campione del SuperPanel Auditel, che deve essere (ed è) costantemente rinnovato.
Ne dettaglio i punti chiave del Sesto Rapporto Auditel-Censis sono:
1. Una sala cinematografica in salotto
I salotti somigliano sempre di più a sale cinematografiche. Infatti, i nuovi televisori sono più grandi rispetto al passato. Nel 2017 i televisori di 50 pollici o più erano meno di 2 milioni, pari a circa il 4% del totale, ora sono oltre 6 milioni, il 14,1% del totale.
2. 122 milioni di device nelle case degli italiani
Nel 2023 la Ricerca di base Auditel ha contato 122 milioni di device presenti nelle case degli italiani: sono cresciuti del 2,2% nell’ultimo anno e del 9,6 % dal 2017 a oggi, per un media di circa cinque schermi per famiglia e oltre due schermi per individuo.
Negli ultimi due anni le famiglie con smart speaker sono aumentate del 29,2%. Aumentano anche le famiglie che hanno in casa almeno uno smartwatch, che sono oltre 1 milione e 200.000, pari al 5% del totale, e sono cresciute del 43,4% negli ultimi due anni.
3. Più famiglie dotate di banda larga, ma il PNRR impone di correre
Al momento, il 63,1% delle famiglie italiane, 15 milioni e 400.000 nuclei in valore assoluto, vive in abitazioni che dispongono della banda ultralarga per come è intesa dalla Ricerca di Base Auditel, vale a dire che accedono a internet tramite Adsl o fibra ottica o satellitare: negli ultimi sette anni sono cresciute del 17,1%. Mancano ancora all’appello 9 milioni e 100.000 famiglie, dove vivono 17 milioni e 100.000 individui.
Questi dati testimoniano di come sia ancora lunga la strada da percorrere per raggiungere l’obiettivo stabilito dal PNRR all’interno della Strategia per la banda ultralarga, che prevede connessioni a 1 Gigabit su tutto il territorio nazionale per tutti i cittadini entro la fine del 2026.
4. Due milioni e mezzo di italiani non accedono a internet da casa
Restano fuori dalla vita digitale due milioni di nuclei familiari, pari all’8,3% del totale, composti per lo più di persone che vivono sole, per un totale di 2 milioni e mezzo di italiani che non accedono a internet da casa.
Tra i nuclei familiari, il 30,2% possiede solo una connessione mobile che non sempre ha una velocità e una capacità tali da supportare al meglio tutte le attività e, soprattutto, 5 milioni e mezzo di famiglie, il 22,4% del totale si collega solo con smartphone.